Qualcosa Di Me Che Non Ti Aspetti di Carmen Consoli è l’esempio di quanto la parola “pop” sia spesso travisata e fuorviante. Non solo perché parliamo della cantantessa per antonomasia, che in 30 anni di carriera ci ha regalato pezzi da 90 come Lingua A Sonagli, Geisha, L’Eccezione, Matilde Odiava I Gatti, Ennesima Eclisse e le più gettonate Amore Di Plastica, Confusa E Felice e Fiori D’Arancio. No, non solo per questo. Carmen Consoli è un’artista ispirata, con una voce capace di oliare gli ingranaggi del cuore più fermo, con una dialettica che dipinge l’amore secondo il suo significato più ancestrale, che sa far riflettere senza mai essere scontata.
Con Qualcosa Di Me Che Non Ti Aspetti, nuovo singolo estratto dall’ultimo album Volevo Fare La Rockstar, inganna con quei 4/4 perfetti e vintage, con quegli strumenti acustici che sposano il rullante secco e sordo: in realtà siamo di fronte a un saggio sulle possibilità, un invito a rimettersi in discussione di fronte alle grandi divisioni che oggi infestano il mondo. No, non parliamo soltanto di pandemia e vaccini, perché la Terra era logorata già da prima dalle carestie, dalla povertà, dalla guerra e dall’emergenza globale.
Per questo Carmen ci dice che è necessario fermarsi anziché combattersi. Fare una passeggiata al molo per osservare insieme il sole, concederci un gesto d’affetto e gentilezza, scambiare uno sguardo al di là di ogni battaglia personale e/o sociale. Ce lo insegna, Carmen, con questo brano che strizza l’occhio ai suoi pezzi radiofonici più classici, un linguaggio che arriva a tutti senza il ricorso alle metafore che tanto hanno dato lustro alla sua discografia e alla scena italiana tutta.
Qualcosa Di Me Che Non Ti Aspetti di Carmen Consoli è l’invito allo sguardo oltre lo sguardo stesso, all’umanità più semplice e diretta. Il singolo è disponibile da oggi in rotazione radiofonica.
- carmen
- consoli
Testo
Se vuoi, possiamo riprovare a presentarci
Scommetto che c’è qualcosa in me che non ti aspetti
Nei cieli assolati sfrecciano i caccia americani
Sbrighiamoci allora, prima che sia domaniSe vuoi, possiamo riprovare ad ascoltarci
Malgrado il frastuono, il silenzio, il timore degli altri
Tra i viali del centro echeggiano canti africani
Malaika, quest’anno Babbo Natale non porterà dolciumi o regaliForse è troppo presto
Per decidere se restare o andare
Fuori è ancora giorno
Spalanchiamo le porte e accogliamo l’inverno
Se conosci il freddo
Puoi apprezzare il calore che alberga in un gestoSe vuoi, possiamo continuare ad ignorarci
Gettando le ombre al largo come si fa coi sassi
“La Terra è in gran forma”, dicono illustri sciamani
L’effetto serra è una superstizione da scienziatiForse è troppo presto
Per decidere se restare o andare
Fuori è quasi giorno
C’è un bel posto giù al molo al riparo dal vento
Se non temi il freddo
Sarà intenso quel raggio di sole inattesoSe vuoi, possiamo riprovare ad ascoltarci
Se vuoi, possiamo riprovare ad ascoltarci