A meno di 24 ore dalla “tagliola” che ha affossato il disegno di legge contro l’omolesbotransbifobia, arrivano i pensieri degli artisti sul DDL Zan. Nella giornata di ieri, ricordiamo, il Senato ha bocciato la proposta di legge di cui Alessandro Zan è primo firmatario dopo l’applicazione dell’art. 96 del regolamento su proposta della Lega e di Fratelli d’Italia. Così l’iter DDL Zan ha subito un affossamento e da ora dovranno passare altri 6 mesi prima di poterlo depositare nuovamente e di calendarizzarlo.
Nella giornata di ieri Fedez si è scagliato contro Matteo Renzi di Italia Viva, che mentre in Senato si votava per l’affossamento del disegno di legge si trovava in Arabia Saudita: “Prima ci ha trapanato i co***oni per mesi, ora si trova in Arabia Saudita”. Al coro indignato dei Ferragnez si sono uniti altri artisti.
Ermal Meta scrive: “Un applauso accompagna la bocciatura”, mentre Piero Pelù si manifesta più avvelenato: “Da ieri l’Italia è meno libera e sempre più barbara. Chi saranno i prossimi ad essere discriminati, aggrediti e ghettizzati?”. Il frontman dei Litfiba accompagna il suo tweet con una citazione del suo brano Fossi Foco dall’ultimo album Pugili Fragili.
Indignazione anche da parte di Francesca Michielin: “Non vogliamo crescere. Non vogliamo ascoltare l’altro. E non vogliamo volerci bene. Questa politica ha ucciso la politica”. “Tutto ciò non rappresenta”, scrive una Annalisa rimasta senza parole. Marco Mengoni fa il punto: “Non è politica quando ci si schiera contro i diritti fondamentali. Non è politica quando si applaude ad una sconfitta per la società”.
“Un’altra occasione mancata”, commenta con amarezza Giorgia seguita da Paola Turci, che non nasconde la rabbia ma non perde la speranza: “Ma un Paese civile combatterà sempre per i diritti umani, non si fermerà certo qui questa battaglia di civiltà”. Tra i messaggi degli artisti sul DDL Zan affossato in Senato, infine, non manca quello di Alessandra Amoroso, che associa gli applausi del centro destra a quelli del tifo da stadio.