Una risposta definitiva di Dave Grohl sulla copertina di Nevermind, in effetti mancava. L’accusa di pedopornografia mossa da Spencer Elden, il bambino che compare nell’artwork dell’iconico album dei Nirvana è ancora nell’aria, dato che l’inconsapevole protagonista ha chiesto alla band 150mila dollari come risarcimento per “sfruttamento sessuale di natura commerciale”. Oltre a Grohl e l’ex bassista Krist Novoselic, inoltre, sono coinvolti altri 15 soggetti tra fotografi, discografici e promotori.
A cercare di metterci una pezza era stato Krist Novoselic – anche se si suppone che quello fosse un account fake, o un profilo fan – e Dave Grohl (quello vero, sia chiaro) inizialmente aveva detto che erano in cantiere diverse idee per modificare la copertina di Nevermind una volta per tutte. Intanto, i Nirvana lanceranno un’edizione speciale del secondo album in studio della band di Kurt Cobain in occasione del trentennale dell’uscita del disco. La 30th Anniversary Super Deluxe Edition di Nevermind dei Nirvana uscirà il 12 novembre 2021.
Nelle ultime ore Dave Grohl, già frontman dei Foo Fighters e batterista dei Them Crooked Vultures, ha rilasciato una lunga intervista a Vultures e ha detto la sua su Spencer Elden. Sostanzialmente il polistrumentista e cantautore statunitense non ha molto da dire e anzi, ritiene che ascoltare la polemica e le accuse di Spencer significhi perdere tempo:
“Non so se posso parlarne perché non ho passato troppo tempo a pensarci. Mi sento allo stesso modo della maggior parte delle persone, in quanto non sono d’accordo. Questo è tutto ciò che dirò”.
Incalzato dal giornalista Craig Jenkins, però, sbotta tutto in una volta: “Ascolta, lui ha un tatuaggio di Nevermind. Io no“, conclude perentorio Dave Grohl. Il messaggio è chiaro: se da una parte c’è l’accusa, dall’altra emerge l’interesse economico. Ancora, se da una parte Spencer Elden rivendica diritti d’immagine associandoli a reati pesanti, dall’altra – con quel tatuaggio – dimostra che quella copertina gli ha dato una notorietà che ora vuole sfruttare alzando il tiro.