Alla fine Addison ha lasciato Grey’s Anatomy 18 dopo appena due episodi. Il tanto annunciato il ritorno di Kate Walsh in scena è durato il tempo di due episodi, decisamente troppo poco perché potesse realmente dare un’impronta a questa stagione, che è partita all’insegna di tante sottotrame diverse e non ha ancora preso una direzione specifica. Da un lato c’è la protagonista Meredith Grey che si divide tra Seattle e il Minnesota per lavorare ad una nuova ricerca rivoluzionaria, dall’altro c’è il ritorno del protagonismo degli specializzandi sotto la guida di Webber, come una sorta di omaggio alle origini della serie. In questo contesto la sorpresa di rivedere Addison Montgomery nei corridoi del Grey Sloan Memorial Hospital è stata intensa, ma decisamente troppo breve.
Il personaggio di Addison ha lasciato Grey’s Anatomy, ancora una volta, come all’inizio della quarta stagione, per rientrare a Los Angeles. Stavolta, a differenza del primo addio, troverà ad aspettarla un marito e un figlio, con i quali ha condiviso le difficoltà dell’ultimo anno in pandemia affrontando anche un pericoloso abuso di alcol che l’ha quasi portata in riabilitazione. Questa nota drammatica è stata inserita nell’episodio 4 per dipingere un personaggio che non fosse soltanto a tinte rosa, come i camici del reparto di ginecologia ed ostetricia in cui la Montgomery è un’eccellenza. In generale tutto il quarto episodio, al termine del quale Addison ha lasciato Grey’s Anatomy dopo aver curato a Seattle una sua paziente, è improntato al confronto con Amelia Shepherd, altro personaggio proveniente dallo spin-off della serie.
Addison ha lasciato Grey’s Anatomy 18 dopo una serie di conversazioni importanti con la sua ex cognata, sorella del defunto marito Derek, nonché la sua “persona” per usare il linguaggio di Grey’s Anatomy. Per entrambe, lavorare fianco a fianco in corsia ha rappresentato l’occasione di raccontarsi delle vite che si sono evolute rispetto ai fatti raccontati nello spin-off. Addison ha una vita familiare soddisfacente ma non priva di difficoltà, come ha raccontato ad Amelia facendola sentire meno sola nella sua eterna lotta contro la dipendenza dalle droghe. Questo episodio ha confermato che Addison è ancora sposata con l’endocrinologo Jake Reilly e che la sua vita è a Los Angeles insieme alla sua famiglia, dettaglio che spiega la necessità di fermarsi a Seattle solo per poco tempo. Amelia, dal canto suo, trova finalmente una persona con cui parlare liberamente della sua crisi con Link ed affermare senza rimorsi che non ama la vita familiare e la quotidianità che ha vissuto durante la pandemia dentro casa come madre e potenziale moglie, a differenza del suo compagno che in quella routine casalinga aveva trovato la sua dimensione. Qui per la prima volta Amelia può spiegare, senza paura di essere fraintesa, perché ha rifiutato di sposare il padre di suo figlio è perché abbia ritenuto quella proposta sulla spiaggia con tre anelli alla presenza dei suoi nipoti una forzatura manipolatoria nei suoi confronti. Una capacità di analisi di se stessa e delle sue fragilità, ma anche dei suoi desideri, che spinge Addison a salutarla definendola ormai una donna matura di cui andare fieri.
Addison ha lasciato Grey’s Anatomy scomparendo dietro le porte di un ascensore, simbolicamente lo stesso luogo in cui ha avuto il suo momento più emozionante parlando con Meredith della morte di Derek nell’episodio precedente. Stavolta l’intero episodio col focus sul rapporto tra Addison e Amelia è stato un omaggio ai fan di Private Practice che hanno seguito la serie per 6 stagioni dal 2007 al 2013. Quello di Kate Walsh non sarà dunque un lungo arco all’interno della nuova stagione – a differenza, pare di capire, di quello di Abigail Spencer nei panni di Meghan Hunt – ma è stato semplicemente un cadeau per il pubblico storico di Grey’s Anatomy alla vigilia di quello che sembra essere ormai l’imminente addio alla serie.