Nelle ultime ore è arrivato il pensiero di Adriano Celentano su Mimmo Lucano, alla luce della condanna dopo il processo Xenia. L’ex sindaco di Riace, ricordiamo, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi, un tempo che risulta addirittura doppio rispetto alla richiesta del pm.
La notizia della condanna di Mimmo Lucano ha scosso e diviso l’opinione pubblica. Lo stesso ex sindaco si è detto “amareggiato” dalla condanna in primo grado e ha speso queste parole:
“Sono amareggiato. Non me l’aspettavo. Non ho proprietà e non ho nulla. Non capisco questa cosa. Ho speso la mia vita per rincorrere i miei ideali, contro le mafie. Mi sono immaginato di contribuire al riscatto della mia terra. Oggi finisce tutto. È una cosa pesantissima. Non so se per i delitti di mafia ci sono sentenze così. Io mi aspettavo una formula ampia di assoluzione. Voglio ringraziare l’avvocato Mazzone che non c’è più e gli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Pisapia che mi hanno difeso gratis. Io non avevo i soldi per pagare gli avvocati. A me mancano i soldi per vivere, come farò a estinguere questa condanna?”.
Per questo il Molleggiato ha usato il suo account social L’inesistente per dire la sua, e lo ha fatto con un video. Il filmato parte con un estratto del servizio di Repubblica registrato dopo il convegno Da Riace A Lodi, Solidarietà E Diritti tenuto a Milano presso Palazzo Marino nel 2018. In quell’occasione il pubblico aveva intonato Bella Ciao per acclamare Mimmo Lucano.
In seguito Celentano inserisce un suo brano, Cammino, contenuto nel disco Atmosfera (1983), e prende in prestito un titolo pubblicato dal Manifesto sulla vicenda: “Ingiustizia è fatta”. Il Molleggiato, poi, si sposta su una citazione di Giancarlo Caselli da Il Fatto Quotidiano che ha per tema proprio la giustizia in una visione più ampia e profonda:
“Il magistrato deve interpretare il suo ruolo – sì – della legge, ma nella prospettiva più ampia e profonda della giustizia. Il senso profondo della disputa tra Creonte e Antigone sta nella necessità di conciliare le leggi umane e divine che, oggi come oggi, diremmo i diritti insopprimibili legati alla dignità, ai sentimenti e alle radici culturali dell’individuo con le esigenze dello Stato. Tutto questo prima che i giudici fermassero il battito di un cuore che animava la sacralità dell’accoglienza. È incredibile come noi mortali viviamo questi brevi attimi di vita sulla terra, senza minimamente pensare alle grandiosità che possiamo perdere dopo la morte”.
Queste sono le considerazioni di Adriano Celentano su Mimmo Lucano. La presenza del Molleggiato sui social è sporadica, ma il cantautore si è spesso riattivato per commentare i fatti più importanti dell’attualità. Nel maggio scorso, ad esempio, aveva scritto un appello a Mario Draghi per Patrick Zaki dopo aver scritto a Fabrizio Corona per le sue vicende giudiziarie e aver fatto un appello agli italiani sulla pandemia.
Ancora, il Molleggiato aveva donato l’ultimo saluto a Gino Strada e Raffaella Carrà. Di seguito il video originale con il commento di Adriano Celentano su Mimmo Lucano e una critica verso la giustizia italiana.