La vita di Vasco Rossi senza concerti è priva di senso. Lo dichiara in una intervista su RTL 102.5, ospite del programma The Flight con Matteo Campese, Paola Di Benedetto e Francesco Taranto.
Il rocker di Zocca sente in modo particolare la mancanza del palco e delle esibizioni dal vivo in tutta la penisola. Non vede l’ora di poter tornare finalmente ad esibirsi per i suoi fan e intanto rilascia il primo singolo inedito, estratto dal nuovo disco.
Si intitolano entrambi Siamo Qui. Mentre il singolo è già disponibile in rotazione radiofonica, l’album sarà in vendita a novembre. “Siamo qui, pieni di guai”, canta il Blasco e approfondisce queste parole nel corso dell’intervista su RTL.
“Mi è venuta senza pensarci questa frase. Io inizio le canzoni con la prima frase, che mi viene in mente all’improvviso, in momenti particolari e io sono il primo che la ascolta. Mi sono chiesto: ma perché pieni di guai? Poi è arrivata anche la terza frase: “Nascondere quello che sei dentro quello che hai”. I guai di cui parlo riguardano la nostra condizione umana, di questo parla la canzone, di amore nei confronti della condizione umana”, spiega il rocker che poi argomenta meglio questa condizione di fragilità in cui versa il genere umano.
“Una condizione molto fragile, noi arriviamo gettati nel mondo, come dicevano i filosofi. E quando arriviamo nel mondo siamo dipendenti da tutto, abbiamo bisogno di qualcuno, cerchiamo di cavarcela e di soddisfare le aspettative degli altri, della famiglia, degli amici. E’ naturale, abbiamo bisogno di amore. E’ questo quello che dico nella canzone, l’ho capito dopo. Io scrivo le canzoni e poi le capisco. Le lascio fluire, io scrivo così, è un flusso onirico”, racconta Vasco Rossi sulla nascita del brano che in questi giorni stiamo ascoltando in radio.
La mancanza del palco e del live si fa sentire ma il Blasco non è uno di quelli che si riguarda in video.
“Non li guardo mai i miei concerti perché trovo tutti i difetti, è meglio che io non mi riguardi”, dice, neanche durante il lockdown, un periodo surreale e per niente semplice.
“Il lockdown è stato un dramma per tutti, la mancanza di concerti è stato un dramma per tutti. Una tragedia epocale. Mai avrei pensato di vivere una situazione del genere, sembrava un film di fantascienza. Finchè abbiamo dovuto rimandare i live del 2020 ero abbastanza tranquillo, eravamo convinti che almeno nel 2021 si potesse riprendere”, commenta l’artista. E sul posticipo dei live anche per il 2021 aggiunge di essersi sentito inutile senza concerti.
“Quando invece abbiamo dovuto rimandare anche il 2021 sono andato un po’ in crisi, mi sono sentito inutile. Io faccio concerti, la mia vita comincia a essere priva di senso senza i concerti. A me piace solo la musica. Da questa esperienza ho imparato a distinguere ciò che importa davvero, ho capito che ciò che conta è l’amore della tua famiglia e delle persone che hai vicino. Come dicevo prima, la nostra vita è gettata nel mondo e noi siamo una nullità. Tu acquisti senso solo quando qualcuno ti ama. Il potere dell’amore è quello di dare un senso alla vita”.