FRANCO BATTIATO, dopo primi successi alla fine degli anni ‘60 con dischi come “È l’amore” (100.000 copie vendute) o “Bella ragazza”, ha iniziato un periodo sperimentale dove si è immerso nell’elettronica di albulm, oggi considerati cult, come “Fetus” (solo 7.000 copie vendute), “Pollution”, “Sulle corde di Aries” e “Clic”. Anche dopo il boom de “La voce del padrone”, non ha mai abbandonato l’uso di una certa elettronica che nel frattempo ha affinato.
MEGAHERTZ è un grande sperimentatore, ancor prima di iniziare una lunga collaborazione con Morgan. Il suo incontro con la musica di Franco Battiato è accaduto nel 1985 grazie a “Mondi lontanissimi”
“Avevo dieci anni e in macchina mio padre metteva sempre su questo disco.”
Crescendo si è riascoltato tutti gli album precedenti di Franco. Fino a incontrarlo e collaborare con lui.
“Ho conosciuto e freq uentato Battiato. Era rasserenante. Avevo fatto una versione di “Una cellula” da “Fetus” per una compilation, “Voli imprevedibili”, e a lui è piaciuta molto. Mi ha fatto chiamare e invitato a cena. Mi ha spiegato perché gli piaceva la mia elettronica artigianale che gli ricordava lui in quel periodo. Battiato, oltre ad essere un grande cantautore, è l’unico che può venire paragonato ai Kraftwerk perché programmava le drum machine, usava i modulari quando nessuno lo faceva. Non era solo focalizzato su testi e musica, era un ricercatore perenne.
Nel 2011, in tante telefonate, mi ha insegnato come le canzoni vadano “buttate via”. Un ritornello di una sta bene con un’altra. Mi ha detto: “Vedi Daniele, fare canzoni è un mestiere, non è che ci si può improvvisare”. Il bagaglio che mi ha lasciato Battiato, al di là dei dischi, che non ce n’è uno brutto, è anche l’attitudine serena nei confronti del pubblico, di non cercare di accontentarlo ma di andare avanti con una ricerca personale. Sono grato al fatto di averlo potuto conoscere e frequentare. Quando è uscito “Inneres Auge” gli ho detto che mi aveva sconvolto. Mi ha chiesto se volevo fare un remix e mi ha mandato le tracce e io l’ho trattata come fosse “Radioactivity” dei Kraftwerk. Ho stravolto anche lì la struttura.”
Megahertz al Premiato Circo Volante del Barone Rosso ha eseguito per la prima volta dal vivo i brani di Franco Battiato tratti dall’album “Mondi lontanissimi”:
“Via Lattea”, “No time no space” e “Chan-son egocentrique”
Poi al pianoforte ha cantato quello che ritiene uno dei più bei testi di Battiato: “Un’altra vita”, dall’album “Inneres Auge” con nel finale “Fisiognomica”.
Ha poi fatto una parte de “La cellula”.
Quindi ha eseguito un suo brano, “Cosa ti aspetti da questa notte”, dove nel finale Franco Battiato ha cantato in inglese per lui.
L’esibizione e di Megahertz è terminata con “Inneres Auge”, che ha fatto per la prima volta eseguendo il remix che gli aveva chiesto Battiato.
Durante e dopo la diretta del Premiato Circo Volante del Barone Rosso, sia io che lui abbiamo avuto una miriade di consensi per questa performance che ha svelato un Franco Battiato sconosciuto ai più. Tanto che il sogno di Megahertz è quello di portare dal vivo il suo personale rifacimento dell’intero album “Mondi Lontanissimi”. E sono certo che Franco approverebbe.