Il ban USA incombe ancora sulla testa di Honor, nonostante l’estremo sacrificio di Huawei circa la sua cessione ad un nuovo gruppo di investitori cinesi. Come riportato da ‘reuters.com‘, il gesto della casa madre potrebbe risultare vano, visto che alcuni senatori del governo americano starebbero facendo pressione affinché Honor venga nuovamente inserita all’interno dell’entity list, in quanto costituirebbe una presunta minaccia per la sicurezza nazionale (la stessa accusa che ai tempi venne rivolta a Huawei, facendo scattare il ban USA più di due anni fa).
La situazione era parsa già critica circa un mese fa (ve ne avevamo parlato in questo articolo dedicato), quando alcuni organi governativi americani avevano paventato l’ipotesi: al Pentagono ed al Dipartimento dell’Energia si sono aggiunti adesso i senatori Marco Rubio, John Cornyn e Rick Scott, che hanno parlato di Honor come il braccio destro del governo cinese. I senatori, in una lettera scritta congiuntamente al presidente Biden, hanno spinto sul fatto che le autorità cinese riescano ad impiegare la tecnologia americana senza alcun tipo di vincolo, creando un pericoloso precedente.
Nel frattempo, è cosa certa che i nuovi Honor 50 arriveranno sul mercato con a bordo i servizi Google, pienamente supportati. Una storia destinata ad avere un seguito, probabilmente niente affatto facile per Honor, che ha preso le distanze da Huawei, ma che potrebbe ritrovarsi al punto di partenza tra non molto. La questione non è per niente facile e potrebbe prendere qualsiasi piega da un momento all’altro: bisognerà avere pazienza ed attendere la decisione del presidente Biden (Honor, dal canto suo, non può che continuare per la propria strada, estraneandosi da tutto il resto). Se avete qualche domanda da farci il box dei commenti in basso è a vostra disposizione: vi risponderemo nel più breve tempo possibile.