“Io non riesco a stare calmo, non amo i bei momenti”, così esordisce Gianluca Grignani a Verissimo dopo aver cantato in playback il nuovo singolo I Bei Momenti ed essersi accomodato nel salotto di Silvia Toffanin. A quasi 50 anni, il cantautore milanese è ancora lo spirito ribelle di sempre, incapace di rallentare la sua corsa verso la libertà ma capace di commuoversi quando pensa ai suoi 4 figli. “Cambiamo argomento, sennò mi viene la lacrimuccia”, dice perentorio.
In studio con la sua amata chitarra, lo vediamo divertito e riflessivo quando guarda la bio costruita ad hoc dallo staff di Verissimo per ripercorrere la sua carriera, ma si dimostra quasi inquieto quando le telecamere ritornano in studio. Silvia Toffanin gli chiede: “Che bambino eri?”, e una ferita si riapre.
“Sono stato molestato a 10 anni”, racconta Gianluca Grignani a Verissimo fendendo il silenzio come un proiettile. Un ragazzo di 18 anni abusò di lui quando aveva appena 10 anni, circostanza dalla quale il piccolo cantautore si difendeva chiedendo al suo aguzzino: “Ma non ti piacciono le bambine?”. Il molestatore, inoltre, lo picchiava quando non otteneva ciò che voleva. E i genitori? “Sbagliarono”, dice Gianluca Grignani con amarezza, perché la mamma e il papà scelsero di non proseguire penalmente contro il pedofilo.
Ancora dolore e traumi, poi, con la morte di Stefania, sua storia amica in adolescenza per la quale Grignani sente ancora di soffrire. Non lo nasconde, il cantautore, specie quando si alza improvvisamente dalla sedia e fa per uscire, poi si blocca poco prima del backstage e lancia nervosamente il cappello sul pavimento. Ci ripensa, torna indietro. “Scusate, è stata solo una reazione. Non sono un violento“.
Gianluca Grignani a Verissimo racconta di sentirsi libero: “Piango perché sono libero”, e lo è anche dal successo al quale dice di non aver mai dato troppo peso, specialmente quando dopo il primo Festival di Sanremo si accorse che a nessuno, in realtà, importava qualcosa della musica.