Uno dei progetti più ambiziosi di sempre è la serie sul Signore degli Anelli, che debutterà su Prime Video il prossimo anno. L’adattamento televisivo dell’epica trilogia fantasy di JRR Tolkien è un progetto antecedente ai suoi lavori e alla versione cinematografica di Peter Jackson, considerata tutt’oggi una delle migliori saghe, nonché uno dei franchise di maggior successo di tutti i tempi.
Dopo aver svelato la prima immagine della serie sul Signore degli Anelli, attesa per settembre 2022, un attore del cast rivela un cambio decisivo nella scelta degli interpreti.
In un’intervista con Bleeding Cool, il comico britannico Sir Lenny Henry ha elogiato la produzione per aver abbracciato la diversità, mostrando sullo schermo anche Hobbit multietnici:
All’improvviso c’erano degli hobbit neri, io sono un hobbit nero, è fantastico. La serie è un prequel dell’età che abbiamo visto nei film, riguarda cioè i primi giorni della Contea e l’ambiente di Tolkien. Noi interpretiamo una popolazione indigena di Harfoot, siamo hobbit ma ci chiamiamo Harfoot. Siamo multiculturali, siamo una tribù non una razza, quindi siamo neri e asiatici. Vedrete anche dei Maori al suo interno.
Una decisione, secondo Henry, volta a porre maggior attenzione sulla diversità ma anche sull’emancipazione femminile. Come sappiamo, la serie sul Signore degli Anelli sarà ambientata 1.000 anni prima degli eventi dei film, il che consentirà agli scrittori di esplorare nuove storie con personaggi che il pubblico non ha ancora incontrato.
Galadriel, Elrond e Sauron faranno parte della storia dello show, ma c’è una sfilza di altri personaggi come Oren, Beldor, Tyra e Trevyn con cui il pubblico avrà meno familiarità. I film del Signore degli Anelli di Jackson includevano un cast di attori principalmente bianchi, ma è chiaro che Amazon sta cercando di diversificare i propri personaggi, dando opportunità anche alle minoranze.
È chiaro che con questo adattamento televisivo, il colosso di streaming sta cercando il nuovo Trono di Spade, una saga epica in cui i suoi abbonati possa appassionarsi. E il progetto è sulla buona strada per diventarlo, a giudicare dalla cifra da capogiro utilizzata per la sua produzione.