Il clamoroso flop di The Handmaid’s Tale agli Emmy 2021 è un’ingiusta lettera scarlatta appiccicata su un capolavoro della serialità contemporanea. Se c’è una serie che non ha ricevuto la giusta consacrazione agli Emmy in quest’edizione quella è proprio la saga distopica di Hulu, ispirata al romanzo omonimo di Margaret Atwood.
Un inspiegabile flop quello di The Handmaid’s Tale agli Emmy 2021, che pure partiva dal considerevole numero di 21 nomination. Nonostante le tante candidature, però, la serie di Bruce Miller interpretata e prodotta da Elisabeth Moss non ha portato a casa trofei e ha perso tutto quello che poteva perdere, stabilendo il record negativo di sconfitte in un solo anno. Completamente snobbata in questa edizione 73, The Handmaid’s Tale ha superato il precedente primato di zero vittorie detenute da Mad Men su 17 nomination nel 2012. Le due serie, peraltro, condividono la presenza di Elisabeth Moss nel cast: l’attrice ha già ottenuto l’Emmy come Miglior Attrice Protagonista in una Serie Drammatica per il ruolo dell’ancella June Osborne nel 2017 e quest’anno ha raggiunto 10 nomination in carriera nella stessa sezione (per i ruoli in Mad Man, Top of the Lake – Il Mistero del Lago e appunto The Handmaid’s Tale), ma è stata battuta da Olivia Colman di The Crown.
Ma al di là di Moss il risultato The Handmaid’s Tale agli Emmy 2021 è grave nelle proporzioni, più che nel confronto con altri titoli. Con 21 nomination è lecito attendersi almeno qualche premio, anche nelle sezioni secondarie, mentre The Handmaid’s Tale sembra sia stata completamente snobbata dalla stessa Academy che pure le ha conferito le candidature (viene da chiedersi se gliele abbiano assegnate solo in mancanza di altri titoli candidabili, non usciti in tempo causa Covid). Nel complesso solo tre spettacoli hanno ottenuto più nomination della serie ammiraglia di Hulu: The Crown di Netflix ne contava 24 e ha vinto tutti i premi più ambiti, mentre le serie di Disney+ The Mandalorian e Wandavision (24 e 23 nomination) sono andate via a mani vuote allo stesso modo.
Il record certamente indesiderato di The Handmaid’s Tale agli Emmy 2021 sembra l’apice di un progressivo disinteresse dell’Academy nei confronti di questa serie, calato negli anni già a partire dalla seconda stagione: il debutto era stato premiato con ben 8 Emmy su 13 candidature, tra cui Miglior Serie Drammatica, Miglior Attrice a Moss, Miglior Attrice Non Protagonista ad Ann Dowd (zia Lydia nella serie), Miglior Guest Star ad Alexis Bledel (Emily), Miglior Regia, Fotografia e Scenografia. Già dal 2018 la serie ha perso quota: con 9 nomination nelle categorie principali, ha portato a casa solo il premio come Miglior Attrice Guest star in una Serie Drammatica per Samira Wiley (interprete di Moira). Nel 2020, per la terza stagione, aveva vinto solo per la Miglior Scenografia su 10 nomination.
Il declino di The Handmaid’s Tale agli Emmy 2021 conferma come l’Academy abbia un po’ messo da parte questa serie dopo aver riconosciuto la straordinaria potenza del suo racconto e la qualità drammaturgica e tecnica della prima stagione, che ha effettivamente rappresentato una novità incredibile sia dal punto di vista semantico che per l’eccezionale messa in scena dallo standard cinematografico. L’arrivo di altri concorrenti eccellenti come The Crown ha messo in ombra le Ancelle combattenti di Hulu, che pure continuano a macinare nomination per l’indubbia qualità della serie. Il premio un po’ politico di Miglior Attrice a Colman, ad esempio, sarebbe stato decisamente più comprensibile se fosse andato ad Elisabeth Moss, che nella quarta stagione di The Handmaid’s Tale è stata capace di trasformare il suo personaggio nel contesto di una rivoluzione generale dell’ambientazione della serie: con la sua June, passata da vittima a carnefice, ha incarnato desideri contrastanti e fatto scelte moralmente discutibili, con un’interpretazione che avrebbe meritato almeno una delle 21 statuette possibili per la serie.