Il finale de La Casa di Carta vero e proprio arriverà soltanto il 3 dicembre, con il debutto della seconda parte dell’ultima stagione su Netflix, nonostante la prima parte sia terminata con un episodio che costituisce già suo modo una grossa conclusione per una parte del racconto (qui la nostra recensione).
Il finale de La Casa di Carta potrebbe riservare altri colpi di scena del calibro di quello che ha chiuso la prima parte, oppure avere una conclusione più felice, ma di scuro rappresenterà il frutto di un lungo processo creativo in cui la scelta di come chiudere la saga dei rapinatori in tuta rossa è cambiata più volte nel corso della produzione.
A raccontare come il finale de La Casa di Carta sia stato modificato in corsa è Pedro Alonso, interprete di Berlino nella serie, protagonista nella prima parte della stagione 5 dei flashback ambientati durante un’ingegnosa rapina a Copenaghen insieme al figlio. L’attore si è ritrovato a “viaggiare nel tempo” nel corso delle stagioni dopo che il suo personaggio è morto al termine della seconda, ma è rimasto uno dei protagonisti della serie, a differenza di altri morti eccellenti che hanno poi avuto molto meno spazio nei flashback (da Nairobi a Mosca, per esempio).
Alonso ha spiegato che il finale de La Casa di Carta è stato deciso dopo aver valutato diverse alternative di sceneggiatura: “Fino all’ultimo momento sono state proposte diverse varianti del finale” ha dichiarato l’attore a Formulatv.com, ma ha assicurato che il disegno generale di quest’ultima stagione “è abbastanza chiaro perché nessuno si senta tradito“.
Le riprese del finale de La Casa di Carta sono state molto impegnative dal punto di vista tecnico, come racconta lo speciale Da Tokyo a Berlino, apparso su Netflix insieme ai primi 5 episodi della stagione 5 (qui la nostra recensione). La produzione è durata più del previsto, con riprese durate anche diverse settimane per singole scene di guerriglia. Anche i flashback hanno impiegato la troupe per molto tempo: “La trama di Copenhagen culmina nel quarto capitolo: ci sono voluti cinque mesi per registrare tutto ciò che accade nel quarto episodio. Le riprese sono state un puzzle che ci ha messo tutti alla prova” ha aggiunto Alonso, definendo questo anno di produzione de La Casa di Carta 5 un insieme di “soluzioni tecniche e di eventi estemporanei“.