Riecco la sorridente tenacia dell’avvocato Linda Corrias. Gli interrogativi che si pone sono molteplici, si chiede come si possa sindacare il certificato di un medico in essere, un medico non radiato, come si possa interferire con tale violenza nel rapporto medico-paziente, come si possa mettere in discussione che si debbano fare degli accertamenti, come si può, dinanzi a tutto quello che sta succedendo, non adottare un atteggiamento prudenziale?
Si fa riferimento al caso Paternò, con una perizia che attesta il nesso di causalità tra decesso e inoculazione del siero genico.
E ancora sulle libertà:
“Dove sta finendo la libertà di scelta, anche quella del sanitario, che ha tutti gli strumenti per poter valutare e mettere in dubbio il rapporto rischio-beneficio di questo trattamento?”
Ancora sul Greenpass:
“Il Greenpass è un’assurdità e ingenera una falsa sicurezza, è oramai noto a tutti che il trattamento vaccinale non pregiudica la contagiosità e non preclude in alcun modo che si entri in contatto con il virus con la possibilità di ammalarsi. L’ultima versione dei media è che il vaccino evita di prendere la malattia nella sua forma più grave, ma a quel punto tutto il problema ricade sul non vaccinato che sceglie di prendersi dunque il rischio e il Greenpass diviene ancora più assurdo.”
Sulla privacy:
“Dov’è il rispetto della privacy? Quel QR-code non è solo un indegno via libera ma contiene dati personali messi in giro con leggerezza.”
L’avvocato si sofferma sull’illegittimità della proroga dello stato di emergenza, sull’abuso dello strumento dei decreti e sull’aggiramento delle leggi e dell’iter parlamentare.
“Si lavora sullo sfinimento, dopo una sentenza del TAR sull’illegittimità delle mascherine nelle scuole, stanno di nuovo obbligando le mascherine nelle scuole!”
E sul ricatto sociale:
“Se si lavora per lo stato, oggi si è il primo soggetto ricattabile. Il ricatto del lavoro e dello stipendio. Devo cedere a un ricatto per la mia autonomia economica e della mia famiglia o non devo cedere e guardare altrove? Con più di 60 anni, quanti avranno questa forza? È un ricatto violento, invasivo e illegittimo, una persona non deve essere posta sull’orlo del baratro per decidere della propria salute! Un ricatto che impatta sui giovani, che sono il nostro futuro, e li si minaccia di vedere preclusa l’università, i viaggi, la socialità, le palestre…”