Giornata d’oro per l’atletica leggera italiana con Tamberi e Jacobs sul gradino più alto del podio nel giro di pochi esaltanti minuti. Tamberi ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto. Jacobs ha trionfato nei 100 metri piani. Due vittorie storiche che riscatto la dignità sportiva dell’Italia offuscata dall’ultimo atleta d’oro Schwazer a Pechino 2008 finito nel gorgo del doping.
Sono due storie meravigliose quelle di Tamberi e Jacobs. Il saltatore Tamberi era già nella lista dei favoriti alla vigilia delle olimpiadi di Rio 2016. Un infortunio gravissimo sembrava aver stroncato questo sogno, ma Tamberi l’ha trasformato in uno stimolo potentissimo. Giorno dopo giorno , allenamento dopo allenamento Tamberi ha inquadrato nel mirino la medaglia d’oro olimpica. Road to Tokyo aveva inciso sulla sua ingessatura e nel momento del trionfo ha alzato al cielo quella protesi che non ha distrutto il suo sogno.
Il talento di Jacobs era noto da tempo. Purtroppo , però nei momenti cruciali, questo atleta si smarriva. Anche lui ha dovuto lavorare su muscoli e testa fino a trasformare la sua debolezza nella sua arma migliore. Mai un italiano aveva disputato una finale olimpica. Jacobs aveva già scritto la storia conquistando la finale, succedere sul trono olimpico ad Usain Bolt andava al di là di ogni immaginazione.
Il motto olimpico è citius, altius, fortius. Più veloce, più alto e più forte. Tutte le discipline sono belle ma il volo e la corsa hanno qualcosa di speciale. Ed oggi l’uomo più veloce del mondo è l’italiano Jacobs, quello che salta più in alto è l’italiano Tamberi. Queste due imprese valgono quelle di Pietro Mennea, Livio Berruti e Sara Simeoni. Consegnano Tamberi e Jacobs alla leggenda eterna dello sport italiano.