Complice la seduzione senza confini lanciata dalla luna piena che ha illuminato il Teatro Grande di Pompei una potente suggestione ha caratterizzato il debutto della messa in scena di Resurrexit Cassandra di Ruggero Cappuccio, con l’ideazione, la regia e la scenografia di Jan Fabre. Ma l’esplosione seduttiva più grande è stata accesa dalla eccellente interpretazione di Sonia Bergamasco nei panni di una Cassandra prima altera e misteriosa e poi sacerdotessa contemporanea che utilizza con sapienza tutte le sue spiccate doti artistiche. Un’attrice a tutto campo capace di passare da un registro all’altro con bravura, rigore e professionalità. I mutamenti di pelle come fa un serpente, in questo caso di abiti, sono il registro del cambiamento: dal misterioso nero che annuncia catastrofi per passare al rosso, al blu, al verde per planare sul bianco immacolato esaltato dalla pelle diafana dell’attrice.
I diversi mutamenti segnati dai colori degli abiti di Cassandra che sembrano rimandare ad un allegorico senso del bene e del male, della vita e della morte, della trasformazione e della rinascita, della crescita e consapevolezza. Cassandra sacerdotessa inascoltata, figlia di Priamo e Ecuba, che annunciò la fine di Troia ma non fu creduta, figura mitologica che arriva dal passato remoto per dar voce a tutti coloro che annunciano e predicano inascoltati. Immersa nelle contemporanee tematiche che affliggono il pianeta, dalla guerra all’invocazione accorata del rispetto all’ambiente per fermare la distruzione della foresta amazzonica, prova ad aiutare l’umanità a trovare la strada verso un futuro rispettoso dei doni di Madre Natura.
Questo spettacolo segue il primo allestimento in tedesco del 2020 interpretato dall’attrice Stella Höttler andato in scena al Teatro Bellini di Napoli. In questa nuova versione assolutamente più convincente, con un prologo affidato alla voce dello stesso Ruggero Cappuccio, sono visibili più soluzioni e visioni sceniche, in una commistione di recitato, immagini, film, oggetti.
«Il monito di Cassandra è chiaro: se non ci prendiamo cura del pianeta, il pianeta ci punirà», ha dichiarato Jan Fabre in una recente intervista. E nelle sue note di regia scrive: «La sacerdotessa traina Cassandra è un personaggio mitologico che acquista particolare interesse nei tempi di crisi o di catastrofe imminente.L’umanità sta affrontando un’incredibile quantità di problemi: la pandemia globale di coronavirus, le isole di plastica nei mari, la distruzione della foresta amazzonica, il riscaldamento globale, ecc. Cassandraè nota per il suo dono profetico, quello che i Greci chiamavano manteia. Quando rifiutò l’amore del Dio Apollo, questi le lanciò una maledizione: Cassandraavrebbe predetto gli incubi del futuro ma nessuno avrebbe mai creduto alle sue profezie. Secondo una versione meno popolare del mito, Cassandraera una neonata quando nel tempio di Apollo ricevette le sue doti profetiche dai serpenti sacri».
Nel poetico e acceso testo di Ruggero Cappuccio, Cassandratrova voce con una multiforme espressività artistica, dalla recitazione al canto, in Sonia Bergamasco che restituisce il volto di una donna contemporanea e umanissima sacerdotessa. «È stata una vera benedizione lavorare con lei», ha sottolineato il regista.
Le musiche originali sono Stef Kamil Carlens, effetti sonori Christian Monheim,costumi Nika Campisi, disegno luci Wout Janssens, assistente alla regia e drammaturgia Miet Martens , direzione tecnica Marciano Rizzo (IT), Wout Janssens (B) fonici Tom Buys (B), Marcello Abucci (IT),costumi realizzati da Officina Farani, sarto per le prove ad Anversa Mario Leko,foto Hanna Auer, filmdirettore della fotografia Rutger-Jan Cleiren,cameraman Kasper Mols e Charles Pacqué, aiuto regista AlmaAuer, tecnico luci DuncanKuijpers, assistente di produzione AnnemiekTotté ,produzioneTeatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival, Troubleyn/Jan Fabre, Carnezzeria srls, TPE Fondazione Teatro Piemonte Europa.
Il festival Pompeii Theatrum Mundi ha ripreso dunquel’appuntamento estivo al Teatro Grande di Pompei a cura delTeatro di Napoli-Teatro Nazionalecon ilParco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. Quindici sere di grandi rappresentazioni in uno dei siti archeologici più famosi e visitati al mondo, con cinque titoli proposti ciascuno per tre sere tra il 24 giugno e il 25 luglio prossimi.«Ho immaginato – dichiara il direttore Roberto Andò– questa edizione della rassegna come una festa; una riconvocazione degli spettatori per ridare entusiasmo, complice l’emozione di un luogo unico, in vista della riapertura a settembre nei teatri al chiuso».
Il prossimo appuntamento è per il primo luglio con lo spettacolo “Il Purgatorio” La notte lava la mentedi Mario Luzi con la regia di Federico Tiezzi. Uno spettacolo per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri.
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