Jesse Williams ha lasciato Grey’s Anatomy dopo undici stagioni: entrato come lo specializzando Jackson Avery nel corso della sesta, il personaggio è uscito di scena alla diciassettesima stagione dopo un percorso personale che è stato in parte influenzato anche dalla vita dell’attore.
L’attore Jesse Williams è l’ultimo membro storico del cast ad aver lasciato il medical drama: nella stagione precedente era toccato a Justin Chambers (Alex Karev), mentre nell’attuale ci sono stati anche gli addii di due volti entrati nel cast più di recente, Giacomo Gianniotti e Greg Germann (Andrew DeLuca e Tom Koracick). Nel caso di Jackson, però, la trama adottata per favorire l’uscita di scena del personaggio è stata chiaramente condizionata dai temi che stanno a cuore all’attore.
Attivista di Black Lives Matter, Jesse Williams ha avuto modo di portare le questioni della diseguaglianza etnica e della discriminazione razziale nell’ambito medico all’interno della serie, che in questa stagione ha affrontato il racconto della pandemia. Il suo personaggio ha scoperto una sorta di vocazione all’impegno civile che passi non solo dalla beneficenza, ma anche dalla rinuncia alla carriera di chirurgo per dedicarsi alla gestione della Fondazione Fox per orientarla all’obiettivo dell’equità nell’accesso alle cure. Come Meredith si era battuta nella stagione 16 contro un sistema sanitario con troppe barriere all’ingresso, ora Jackson mette in campo le sue risorse per agire contro le discriminazioni acuite dalla pandemia. E lo fa dopo aver realizzato di non essersi mai sporcato le mani, di non essere mai sceso in piazza per la sua gente, di aver vissuto da afroamericano una vita di privilegi senza troppe domande sulle ingiustizie sociali intorno a sé.
Jesse Williams ha parlato del percorso umano di Jackson in un’intervista a ShondaLand.com, dopo il suo addio alla serie.
Abbiamo pensato che mentre la scoperta di sé di Jackson avanzava – mentre continuava a imparare di più, espandersi oltre le mura dell’istituto in cui lavora, sfidare il rapporto con se stesso e sua madre, realizzare l’impatto che l’assenza e l’abbandono di suo padre hanno avuto sul suo capacità di mantenere relazioni, guardare indietro alla sua vita e al suo matrimonio e alla sua incapacità di trovare una connessione che fosse significativa – questa persona stesse crescendo. Stava uscendo dal suo spazio e aveva bisogno di esplorare. Lo abbiamo stabilito facendo queste esplorazioni nella natura selvaggia, ma cos’è veramente? Che cosa sta cercando, o verso cosa sta correndo? Quando ciò che stava accadendo nel mondo ha iniziato ad avere un impatto su di lui, abbiamo capito che aveva senso che si evolvesse.
Jesse Williams ha confermato che la sua vita ha avuto un impatto sulla sorte del personaggio, perché la sua propensione all’attivismo, la sua esperienza nel movimento Black Lives Matter, hanno “certamente ha informato la scrittura” di alcuni episodi. Ciò non vuol dire che Jackson gli somigli, visto che hanno due background completamente diversi, ma sicuramente l’evoluzione di Avery da ricco erede di un impero di famiglia a filantropo impegnato nella lotta per una sanità più inclusiva è ispirata alle battaglie dell’attore.
Abbiamo scarabocchiato per renderlo il più reale possibile. Ma io sono completamente diverso da Jackson in molti modi, e tra questi c’è che solo ora sta scoprendo una sorta di attaccamento all’impegno civile, mentre io non ho mai conosciuto una vita senza di esso. Sono stato avvolto e circondato da questo lavoro fin da quando ero un bambino molto piccolo. Ognuno arriva alle cose coi suoi tempi. Non c’è meglio o peggio. Non c’è niente di sbagliato. Le mie esperienze sono state esattamente l’opposto di Jackson perché mi allineo e mi relaziono con le persone con cui ho combattuto e con cui ho vissuto nella classe economica e razziale in cui sono cresciuto. Questa è un’esperienza laterale. Ma Jackson, che ha vissuto in questa torre d’avorio di privilegi, non li conosce; non frequenta persone che lavorano, persone che vivono ai margini, ma ha una chiamata interiore. C’è qualcosa di forse più bello in questo perché ha una chiamata dall’interno del suo cuore che lo fa guardare verso l’esterno e mobilitarsi. Come persona e artista, è stato bello incarnare più modi per raggiungere l’obiettivo.
Jesse Williams ha ricordato il percorso che l’ha portato dai corsi di recitazione a New York al suo ruolo in Grey’s Anatomy, arrivato praticamente a inizio carriera. Undici anni dopo, il bilancio è più che positivo: l’esperienza nel medical drama è stata la più importante finora, ma ha già diversi impegni per il futuro. Oltre ad essere nel cast di due film, sarà a Broadway nella primavera del prossimo anno per recitare nel nuovo adattamento di Take Me Out. Inoltre ha già avuto esperienze di regia e intende continuare su questa strada. L’impegno nel sociale, poi, non manca mai.
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