Fossimo su Facebook tra le informazione personali trovereste scritto “Ha una relazione complicata con le Targhe Tenco”.
Sono uno dei giurati. E lo sono proprio in virtù di questa relazione complicata. Perché quando ancora non avevamo una storia, neanche ci frequentavamo, parlo di credo cinque, sei anni fa, ho criticato in maniera piuttosto violenta l’allora modalità di votazione, i giurati si trovavano a dover scegliere tra un numero limitato di opere, selezionate da una giuria ristretta, lista dalla quale mancavano puntualmente alcuni dei lavori più interessanti, considerati evidentemente poco vicini allo spirito “duro e puro” di quella gestione. Una critica che si concentrava su Brunori SaS, preso da me a esempio di artista sopravvalutato, una scelta, la mia pretestuosa, per menare le mani, la vita mi ha insegnato che se entrando in un bar vuoi fare a cazzotti e vuoi uscirne vivo la sola possibilità sensata che hai è menare subito quello più grosso, lasciando gli altri a guardare, fatto che ha avuto uno strascico incredibile sui social, social ancora non esattamente la fogna che sono ora. A quel punto gli organizzatori hanno ben pensato di tirarmi dentro, della serie, a letto con il nemico. E da lì la situazione se possibile si è ulteriormente complicata. Il primo anno ho avuto casini con la mail e il mio voto, poi risultato decisivo a Filippo Andreani, voto non arrivato e grazie o per colpa del quale ha perso la Targa come Miglior Album in Assoluto, è stato a sua volta oggetto di una querelle con l’allora Direttore Artistico, che mi accusava di essermi autosabotato al solo fine di fare casino. Poi ancora altri casini, praticamente uno all’anno. Il top l’anno scorso, durante la pandemia, quando ho candidamente ammesso di aver votato gli album e le canzoni che ritenevo le più meritevoli non rispetto all’universo mondo, da che si è insediata la nuova direzione le Targhe sono aperte a tutte le opere pubblicate da giugno di un anno al maggio dell’anno precedente, senza una preselezione, quindi in teoria anche Karaoke di Alessandra Amoroso ho Shimy Shimy di Takagi e Ketra e Giusy Ferreri potrebbero ambire alla vittoria, ma quelli che io avevo ascoltato, decisione quindi generata da una mia preselezione arbitraria. Apriti cielo, una wannabe del giro Tenco che mi attacca, dicendomi che faccio il mio lavoro senza coscienza, tesi supportata dall’artista che non avevo votato, è partito tutto dalle lamentele di un artista non votato, stavolta, fatto che mi ha portato, credo per la quinta volta, a chiedere di essere tolto dal novero dei giurati. Richiesta cui ha fatto seguito una mail accorata del nuovo direttore, Sergio Staino, e che ha portato a questa situazione altrettanto anomala, voto ma non compaio tra i giurati, fatto che in sé sarebbe anche gradevole, non dovrei passare le giornate sotto votazione a ricevere mail, messaggi e telefonate da parte di artisti, discografici e uffici stampa, ma così non è.
Comunque, per la cronaca, l’artista che piagnucolava per il mio non averlo votato, per, lesa maestà, non averlo neanche ascoltato, ha potuto piagnucolare per una altra mia scelta oggetto sempre di discussioni e critiche, quella di pubblicare in un articolo i miei voti, come in effetti nelle prossime righe anche quest’anno andrò a fare. Credo che sia mio dovere farlo, sono letto, sono letto anche da molti colleghi, alcuni dei quali mi tributano stima e credito, mi sembra ovvio che io provi in qualche modo a influenzare il voto segnalando chi ritengo meritevole, altrimenti neanche avrebbe senso l’idea stessa delle Targhe Tenco, premio atto a far ascoltare delle opere, mica stelletta da appuntare alla giacca.
Quest’anno è un anno anomalo, più dell’anno scorso. Perché da che è scoppiato il Covid di album ne sono usciti meno, e spesso anche piuttosto brutti. Normale, intendiamoci, fare album significa investire denari, chi lo farebbe pensando che quei denari non rientreranno mai?
Alcuni lavori notevoli, però, sono usciti. Al punto che mi sono trovato in grande difficoltà, perché di Migliori album in assoluto ne avevo in testa addirittura quattro. Anzi, ne avevo uno, Mannaggia a me di Piero Brega, giorni fa ho parlato di lui e ho soprattutto lasciato che a parlare di lui fosse Giovanna Marini, ma per gli altri due voti, i voti disponibili per ogni categoria sono tre, avevo tre titoli, uno di troppo.
Così, dopo lunghi ragionamenti ho deciso di lasciare fuori il lavoro che forse è il più importante uscito quest’anno, insieme appunto a Brega, Exuvia di Caparezza. Lui ha già vinto questo premio, mi sono detto, diamo opportunità a altri. E quindi i miei tre voti sono andati a Bingo di Margherita Vicario, My Mamma di La Rappresentante di Lista e Mannaggia a me di Piero Brega.
Certo, ho lasciato fuori Questa storia che è la mia di Baglioni, il suo ritorno ai livelli altissimi del passato, ma Baglioni è Baglioni, può anche fare a meno delle Targhe Tenco, direi, e ho lasciato fuori album pregevoli come Il dono dell’ubiquità di Carolina Bubbico, Ristrutturazioni di Agnese Valle e soprattutto Tilt di Pino Marino, ma anche qui, Pino Marino è una istituzione di chi segue la musica d’autore, credo che non abbia bisogno di riconoscimenti da parte di chi già gli riconoscere un talento immenso.
Altra categoria fondamentale, che quest’anno presentava dei blockbuster difficili da scalzare, è quella del Miglior Album d’esordio. Se è abbastanza scontato che nella terna finiranno Francesco Bianconi e Madame, il primo esordiente per modo di dire, la seconda esordiente con una potenza di fuoco notevolissima, il terzo posto in bilico tra Emma Nolde e Cristiano Godano, anche lui come Bianconi esordiente sulla carta, l’uno coi Baustelle, l’altro coi Marlene Kuntz, io ho optato per appoggiare la Nolde, sicuramente, Toccaterra è un’opera notevolissima, affiancandole Indifesi di ChiaraBlue e Le Curve del Buio di Matteo Carmignani. Terzetto da cui ho escluso Sono Fuori di Gaia Gentile, fino all’ultimo in lizza. Come per Caparezza, però, la sua esclusione ho provato a renderla meno dolorosa andando a votare Fuori Tendenza, singolo di punta del disco, come Migliore Canzone, al fianco di Zinda di Francesca Incudine, brano strepitoso, e El Sendero di Caparezza, anche nel suo caso il voto è una sorta di toppa al buco di aver escluso Exuvia. Stavolta a rimanere fuori almeno altre due canzoni che ritengo notevolissime, Resistere dei La Rappresentante di Lista, del resto votati come Miglior Album in Assoluto, e Equatore di Rancore con Margherita Vicario, mi spiace per il rapper, ma la Vicario ha preso il mio voto con Bingo, ripeto, i voti sono anche una faccenda di incastri e equilibri.
Più facile scegliere i Migliori album in Dialetto, perché Alestalè di Setak è un lavoro notevolissimo, un gioiello di blues e musica d’autore in abruzzese, e anche Nebros- Storie e antichi echi (Vol.1) di Marco Corrao e Terre di Finimondo di Brunella Selo, per intendersi la notevolissima vocalist che accompagnava Nino D’Angelo in Senza Giacca e Cravatta non sono da meno.
Arriviamo ai Migliori Album da Interprete. Il mio voto è andato sicuro a D’altro Canto di Tosca. Ve ne ho parlato qui, non credo serva aggiungere altro. A seguire Planetario di Beppe Voltarelli, quello che non esiterei a definire un lavoro importante, destinato a rimanere. Il terzo voto sarebbe dovuto andare a Unica di Ornella Vanoni, ma immagino già la voteranno tutti, io vorrei a una doppietta da parte di Tosca, tocca pure fare certi calcoli, qui.
Chiude la categoria obiettivamente più sfigata, quella che presenta sempre meno titoli e che quindi, per contro, in genere non viene mai molto presa in considerazione, anche se in passato qualcosa di interessante di lì è passato, penso a Adoriza e al loro Viaggio in Italia. Quest’anno non ho votato nessuno, perché nulla di interessante ho trovato. Nulla che meritasse una menzione, un premio. Vincerà la seconda raccolta di omaggio a Guccini, è scritto, disco che ho trovato dozzinale come pochi, vincitori, sì, ma non in mio nome.
Dichiaro quindi ancora una volta i miei voti, sicuro che in molti si incazzeranno. Colleghi che criticheranno il mio espormi, cantanti che non ho votato, addetti ai lavori che parleranno di ingerenze e influenza di voto. Questo volevo, statemi tutti bene.
Very interesting. Ascolterò tutti i segnalati. Grazie.