Quando usciranno le graduatorie ATA di terza fascia? Entro maggio, più di 2.5 milioni di italiani hanno inviato la loro disponibilità a ricoprire incarichi di supplenza presso le scuole per il personale non docente e ora si attende la pubblicazione degli elenchi prima provvisori e poi definitivi con i nominativi degli aspiranti impiegati nelle singole scuole e province. Dopo diverse ipotesi presentate sulla base della modalità di inoltro delle domande da quest’anno solo digitale, ecco il MIUR ha dettato quali dovranno essere la pianificazione esatta degli Uffici scolastici.
Proprio il Ministero dell’Istruzione, solo ieri 10 giugno, ha dettato agli Uffici Scolastici Regionali quali dovranno essere i tempi con i quali le nuove graduatorie del personale ATA dovranno essere pubblicate. Questo approfondimento riguarda in modo particolare la terza fascia e gli aspiranti supplenti per la categoria del personale della scuola non docente per l’anno accademico 2021/2022.
Va detto prima di tutto che le graduatorie vanno prenotate per la loro pubblicazioni e le segreterie dovranno effettuare l’operazione non oltre il giorno 8 luglio per i primi elenchi provvisori. Medesimo passaggio dovrà essere compiuto entro il 15 luglio per le graduatorie definitive. Ancora, entro il 31 luglio ci sarà il rilascio delle effettive funzioni per la pubblicazione. Le tre date appena indicate vogliono dire quanto segue: verso metà luglio gli interessati potrebbero dover visualizzare le graduatorie provvisorie della propria provincia di riferimento. A partire dal momento della pubblicazione dovranno trascorrere i 10 giorni canonici previsti per gli eventuali ricorsi. A seguire, dai primi giorni di agosto dovrebbero essere a disposizione le graduatorie definitive.
La già citata modalità tutta telematica delle domande per le graduatorie ATA di terza fascia dovrebbe dunque velocizzare i tempi di pubblicazione degli elenchi. Si prevedeva, in un primo momento, che i documenti fossero pronti solo per fine agosto ma, a questo punto, l’attesa degli aspiranti lavoratori del mondo della scuola dovrebbe durare meno.