Stanno arrivando a destinazione dei telefoni dei cosiddetti furbetti del cashback gli SMS di PagoPA che chiedono conto delle micro-transazioni effettuate nel corso del primo semestre 2021 che volge a termine. Si è messa in moto la vera e propria macchina per le verifiche rivolte a coloro che non hanno partecipato al programma di Stato per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica rispettando tutte le regole, o meglio utilizzando delle scorciatoie.
Già a gennaio scorso era apparso evidente come il noto Super Cashback avesse innescato una serie di meccanismi poco ortodossi. In partica, per ottenere un ulteriore bonus di ben 1500 euro valido per i primi 100.000 cittadini con il maggior numero di transazioni registrate, ecco che in molti avevano iniziato ad effettuare molte micro-transazioni, soprattutto presso bar e stazioni di rifornimento. Anche pochi centesimi di spesa, in effetti, consentivano di accumulare un maggior numero di operazioni per scalare la classifica del programma. Da tempo si era parlato di misure necessarie a contrastare il fenomeno e ora queste sono giunte una volta per tutte.
Proprio i furbetti del cashback stanno ricevendo in queste ore un SMS da PagoPa che li invita a chiarire la propria posizione. Nella comunicazione ufficiale viene difatti richiesto di giustificare i micro-pagamenti effettuati magari a distanza di pochi minuti e nello stesso esercizio commerciale. Proprio la nota contiene un collegamento ad un modulo da compilare opportunamente. C’è anche un tempo limite per chiarire le modalità delle proprie operazioni ossia quello di 7 giorni. Una volta trascorsa una settimana appunto, le transazioni non giustificate saranno cancellate dal proprio elenco personale. Questa fase di “pulizia” potrebbe dunque comportare che le classifiche odierne subiscano dei notevoli cambiamenti con la risalita vertiginosa di chi ha sempre aderito al programma senza alcun trucchetto. La situazione è dunque in continuo divenire, per fortuna ora nell’ottica di sistemare le cose.