Dopo l’edizione fantasma pandemica dello scorso, il festival di Cannes torna nel 2021 alla, quasi, normalità. Oggi infatti il presidente Pierre Lescure e il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux hanno annunciato in conferenza stampa la selezione ufficiale della 74esima edizione della manifestazione, che si svolgerà eccezionalmente in luglio, dal 6 al 17 del mese.
Alcune notizie di Cannes 2021 erano già note: come il film d’apertura, l’attesissimo Annette, il musical con Adam Driver e Marion Cotillard, prima opera in lingua inglese dell’autore irregolare per eccellenza del cinema francese, Leos Carax. E annunciata era anche la partecipazione nel concorso dei nuovi progetti di Wes Anderson, The Frech Dispatch e di Paul Verhoeven, Benedetta, storia vera della suora cattolica e lesbica Benedetta Carlini (1591-1661). E appena ieri era stata diramata la notizia dell’assegnazione a Jodie Foster della Palma d’Oro onoraria, un riconoscimento che saltuariamente il festival sulla Croisette attribuisce a figure che si sono distinte in campo cinematografico (andata negli anni a Woody Allen, Eastwood, Bertolucci).
Il programma di Cannes 2021 si preannunciava molto ricco, anche perché, mancata la scorsa edizione, i catalogatori hanno dovuto far fronte a una quantità di proposte più nutrita del solito, almeno 2300 lungometraggi come dichiarato da Frémaux. Non mancano le novità: come la nuova sezione parallela Cannes Prèmiere, dedicata a film di qualità però fuori competizione, e il ritorno, ribadito esplicitamente dal direttore, della sezione Un Certain Regard alla formula originaria voluta dal fondatore Gilles Jacob, perciò dedicata solo al cinema nuovo e di ricerca.
Il concorso consta di ben 24 titoli, compreso il film d’apertura Annette. L’unica presenza italiana, anche quella assai prevedibile, è Nanni Moretti con il suo Tre Piani: a cui Frémaux dedica la battuta più pungente della conferenza stampa, ringraziando il regista per la sua attesa paziente – il film era pronto da un pezzo e ha aspettato Cannes 2021 -, aggiungendo che “Moretti paziente” è praticamente un ossimoro. E intanto Moretti aveva praticamente anticipato la presenza al festival con un video su Instagram chiamato “La sera della prima”, in cui si mette a cantare Mahmood.
Nella selezione c’è naturalmente una nutrita presenza di autori francesi: come Jacques Audiard, che la Palma d’Oro l’ha già vinta; Mia Hansen-Love con un titolo intrigante, Bergman Island, con Tim Roth, il cui titolo rimanda all’isola su cui il maestro del cinema svedese Ingmar Bergman visse per molti anni; e presenze stabili sulla croisette come François Ozon e il ricercato Bruno Dumont, più Catherine Corsini, con La Fracture, che vede tra gli interpreti anche Valeria Bruni Tedeschi.
Accanto a loro si segnalano, oltre naturalmente ai già citati Wes Anderson e Paul Verhoeven, il maestro iraniano già due volte premio Oscar Asghar Farhadi, Ildikó Enyedi, la regista ungherese vincitrice qualche anno fa con Corpo E Anima del festival di Berlino, il thailandese Apichatpong Weerasethakul e uno dei più interessanti autori statunitensi del cinema indipendente, Sean Baker, il cui penultimo film, Un Sogno Chiamato Florida, aveva anche fatto guadagnare una nomination all’Oscar al suo interprete Willem Dafoe. Da segnalare anche la presenza di Sean Penn nel suo nuovo film diretto e interpretato Flag Day: anche se dopo il disatroso fotoromanzo Il Tuo Ultimo Sguardo non sappiamo davvero cosa attenderci.
Da un velocissimo sguardo sulle altre sezioni emergono vari titoli intriganti: nella nuova sezione Cannes Prèmiere, il regista francese Arnaud Desplechin con Tromperie, si misura con Philip Roth, di cui traduce un romanzo che in italiano s’intitola Inganno; poi con Evolution c’è un altro autore ungherese, Kornél Mundruczó, il quale ha ottenuto una fama che ha largamente superato i confini nazionali col suo precedente lavoro, il suo primo in lingua inglese, Pieces Of A Woman, targato Netflix. Sempre in Cannes Prèmiere segnaliamo il ritorno di Oliver Stone sulle tracce dell’assassinio – e dell’ossessione – Kennedy con il documentario JFK Revisited: Through The Looking Glass e l’esordio alla regia di Charlotte Gainsbourg con Jane Par Charlotte, un ritratto della madre attrice, cantante icona Jane Birkin. Fuori concorso poi c’è il documentario The Velvet Underground, che quel grande cultore del rock che è Todd Haynes (basti pensare a Velvet Goldmine) ha dedicato all’iconica band di Lou Reed e John Cale, ricostruendo attraverso interviste e materiali d’archivio inediti l’irripetibile stagione creativa dei tardi anni Sessanta, tra sperimentazioni musicali e artistiche della Factory di Andy Warhol, che della band fu ispiratore e guida.
L’appuntamento di Cannes 2021 è adesso al 6 luglio: Frémaux promette una normalizzazione con red carpet e sale piene (dal 30 giugno la legge francese consentirà ai cinema di tornare al 100% di capienza), ma ovviamente resteranno alcune misure anti-Covid, con esibizioni di documenti di vaccinazioni e controlli rigorosi. Ma il ritorno del mondano festival sulla Croisette costituisce un’enorme iniezione di fiducia per tutta l’industria del cinema.
LA SELEZIONE UFFICIALE DI CANNES 2021
Film d’apertura
Annette, LEOS CARAX (anche in Concorso)
Concorso
The Story of My Wife, Ildikó Enyedi (Ungheria)
Benedetta, Paul Verhoeven (Paesi Bassi)
Bergman Island, Mia-Hansen-Love (Francia)
Drive My Car, Rysuke Hamaguchi (Giappone)
Ha’Berech (Ahed’s Knee), Nadav Lapid (Israele)
Casablanca Beats, Nabil Ayouch (Marocco)
Compartment No. 6, Juho Kuosmanen (Finlandia)
The Worst Person in the World, Joachim Trier (Norvegia)
La Fracture, Catherine Corsini (Francia)
The Restless, Joachim Lafosse (Belgio)
Paris 13th District, Jacques Audiard (Francia)
Lingui, Mahamat-Saleh Haroun (Chad)
Memoria, Apichatpong Weerasethakul (Thailandia)
Nitram, Justin Kurzel (Australia)
France, Bruno Dumont (Francia)
Petrov’s Flu, Kirill Serebrennikov (Russia)
Red Rocket, Sean Baker (USA)
Flag Day, Sean Penn (USA)
The French Dispatch, Wes Anderson (USA)
Titane, Julia Ducournau (Francia)
Tre Piani, Nanni Moretti (Italia)
Tour S’Est Bien Passe, François Ozon (Francia)
A Heros, Asghar Farhadi (Iran)
Un Certain Regard
Moneyboys, C.B Yi (Austria)
Blue Bayou, Justin Chon (USA)
Freda, Gessica Geneus (Haiti)
Delo (House Arrest), Alexey German Jr. (Russia)
Bonne Mere, Hafsia Herzi (Francia)
Noche de Fuego, Tatiana Huezo (Messico)
Lamb, Valdimar Johansson (islanda)
Commitment Hasan, Hasan Semih Kaplanoglu (Turchia)
After Yang, Kogonada (USA)
Let There Be Morning, Eran Kolirin (israele)
Unclenching the Fists, Kira Kovalenko (Russia)
Women Do Cry, Mina Mileva, Vesela Kazakova (Bulgaria)
Rehana Maryam Noor, Abdullah Mohammad Saad (Bangladesh)
Great Freedom, Sebastian Meise (Austria)
La Civil, Teodora Ana Mihai (Romania / Belgio)
Gaey’s Wa’r, Na Jiazuo (Cina)
The Innocents, Eskil Vogt (Norvegia)
Un Monde, Laura Wandel (Belgio)
Cannes Prèmiere
Hold Me Tight, Mathieu Amalric (Francia)
Cow, Andrea Arnold (Gran Bretagna)
Love Songs for Tough Guys, Samuel Benchetrit (Francia)
Deception, Arnaud Desplechin (Francia)
Jane Par Charlotte, Charlotte Gainsbourg (Francia)
In Front of Your Face, Hong Sang-Soo (Corea)
Mothering Sunday, Eva Husson (Francia)
Evolution, Kornél Mundruczo (Ungheria)
Val, Ting Poo, Leo Scott (USA)
JFK Revisited: Through The Looking Glass, Oliver Stone (USA)
Fuori concorso
De Son Vivant, Emmanuelle Bercot (Francia)
Emergency Declaration, Han Jae-Rim (Corea)
The Velvet Underground, Todd Haynes (USA)
Bac Nord, Cédric Jimenez (Francia)
Aline, The Voice of Love, Valérie Lemercier (Francia)
Stillwater, Tom McCarthy (USA)
Proiezioni speciali
Mariner of the Mountains, Karim Ainouz (Brasile)
Black Notebooks, Shlomi Elkabetz (Israele)
Babi Yar. Context, Sergei Loznitsa (Ucraina)
H6, Yé Yé (Francia)
The Year of the Everlasting Storm, Jafar Panahi, Anthony Chen, Malik Vitthal, Laura Poitras, Dominga Sotomayor, David Lowery, Apichatpong Weerasethakul
Proiezioni di mezzanotte
Oranges Sanguines (Bloody Oranges), Jean-Christophe MEURISSE (Francia)