Nel febbraio 2020 a Palermo, nel Palazzo Reale, ho conosciuto Cateno De Luca, Sindaco di Messina. Me l’ha presentato Gianfranco Micciché, Presidente dell’ARS che l’ì ha sede.
“Lui vuole andare a Sanremo”, mi ha detto Gianfranco.
“E lo vincerò”, ha replicato Cateno.
Io non sapevo chi fosse, a sentendo queste folli parole ho acceso la telecamera per documentare. E ho fatto bene.
Nel giro di pochi mesi Cateno è diventato una star del web e della TV, per l’impeto e la convinzione genuina con cui ha affrontato tutti i disagi del lockdown.
Sono rimasto in contatto con lui e, ogni tanto, mi mandava video dove era al Conservatorio (si era iscritto per prepararsi bene per Sanremo) o brani musicali che suonava al piano.
Durante l’incontro all’ARS, Micciché lo aveva stimolato a raggiungere lo scopo che Cateno aveva annunciato in campagna elettorale: smantellare le baracche dove 8.000 persone vivevano sotto un tetto di amianto. Sono lì da 113 anni, dal terremoto del 1908, e nessuno si era mai preoccupato di cancellare questa vergogna.
Una notte mi arriva un video da Cateno. Lui al pianoforte improvvisa una canzone per annunciare che ce l’ha fatta: le baracche saranno smantellate e quelle persone troveranno una casa vera, sana.
Incredibile.
In Sicilia dove Tommasi di Lampedusa fa dire al protagonista del “Gattopardo”:
“Bisogna che tutto cambi perché nulla cambi”.
Ebbene, a Messina sono cambiati tanti sindaci e nulla era cambiato. Fino alla tenacia di Cateno De Luca.
Così l’ho chiamato venerdì pomeriggio e gli ho detto:
“Complimenti, ce l’hai fatta. Però il video che mai hai mandato dove racconti cantando questo successo, fa schifo. Ti sei inquadrato tagliando la testa. Se me lo rifai meglio mi collego con te martedì sera nella mia diretta WE HAVE A DREAM.
Mi aspettavo lo girasse col telefonino, come l’altro, ma almeno inquadrandosi bene. Domenica notte mi è arrivato il video. Quando l’ho aperto non credevo ai miei occhi: è un vero videoclip con immagini e filmati della baraccopoli, dei politici che Cateno ha portato per farli rendere conto dello scempio in cui persone erano costrette a vivere. Bellissimo.
Nel desiderio di risolvere questo problema, anche MARIO BIONDI aveva dato una mano. Nel suo album “Dare” aveva inserito un brano dove i proventi andavano ad aiutare le persone nelle baracche e sensibilizzava l’opinione pubblica su questo problema. La canzone, “Show Some Compassion”, vedeva la partecipazione di Dodi Battaglia, Alain Clarke, Enzo Avitabile, Annalisa Minetti, Chuck Rolando, Omar, Sarah Jane Morris, Nick The Nightfly, Luna, Paul Gonzo e Jeff Cascaro.
Così martedì sera, oltre che con Cateno De Luca, mi sono collegato anche con Mario Biondi.
Goditi il video integrale della diretta… e ricordati sempre: diffida dei politici che non amano la musica e fidati di chi è davvero appassionato. Non di quelli che citano qualche brano del testo di una canzone perché suggeritogli da chi si occupa della loro comunicazione.
Grande Cateno e, visto che sei riuscito nell’impresa che tutti ritenevano impossibile di abbattere la baraccopoli di Messina… vuoi vedere che ti presenti davvero come concorrente al Festival di Sanremo?!?