Nel valzer delle panchine di vertice in serie A, tocca a Luciano Spalletti accomodarsi su quella rovente del Napoli. Il Presidente Aurelio De Laurentiis ha rotto gli indugi ufficializzando l’ingaggio di Spalletti. Allenerà per due anni il Napoli, circa tre milioni di euro il compenso fissato, con clausole che possono prolungare l’accordo De Laurentiis-Spalletti per un terzo ed un quarto anno ancora.
La missione principale affidata a Luciano Spalletti è quella di riportare il Napoli in Champions dopo che nei due anni precedenti Ancelotti e Gattuso hanno fallito la conquista del pass per la principale e più ricca competizione per club del mondo. Nel curriculum italiano recente di Spalletti questa missione è sempre stata portata a compimento con successo.
I tifosi del Napoli sono ancora sotto choc per la catastrofica prestazione contro il Verona che ha chiuso le porte della Champions alla formazione dell’ex allenatore Gattuso, già accasato con la Fiorentina. Una serata da incubo che continua ad alimentare malesseri, sospetti infamanti, rabbia. L’arrivo di Spalletti è stato accolto con sentimenti contrastanti.
Il valore del tecnico non si discute, ma i tifosi lo attendono al varco del calciomercato. Il timore di partenze eccellenti e di un ridimensionamento delle ambizioni serpeggia subdolo su media e social, Ma da questo punto di vista l’ingaggio di Spalletti dovrebbe fugare ogni timore. Qualore Aurelio De Laurentiis avesse voluto ridimensionare il Napoli avrebbe puntato con ogni probabilità su qualche allenatore emergente come Italiano o simili.
Considerando il rimescolamento dei valori di vertice, il Napoli di Spalletti nel prossimo campionato potrà competere certamente per la Champions ma senza dimenticare il traguardo principale dello Scudetto. Inter e Juventus sono alla ricerca di una nuova identità con un fardello pesante di debiti. Milan ed Atalanta sembrano esser giunte al massimo del potenziale. La Roma di Mou è tutta da scoprire e la Lazio difficilmente potrà inserire nel plotone di testa.
L’altra questione spinosa è il complicato rapporto che tanto a Roma con Totti quanto a Milano con Icardi, Spalletti ha avuto con i capitani delle due formazioni. Si teme che Spalletti possa andare in rotta di collisione con Lorenzo Insigne il cui rinnovo contrattuale è questione che diventa di giorno in giorno più rovente.
Il rischio è quello di farsi condizionare dalle recenti fiction televisive dedicate a FRancesco Totti nelle quali Spalletti viene descritto quasi come un orco cattivo. Ma si tratta ovviamente di rapprentazioni faziose e caricaturali tutte indirizzate a favore del Pupone. Emettere giudizi sulla base di una fiction è quanto mai sbagliato. Anche perchè, tanto nel caso di Totti quanto in quello di Icardi, le scelte di Spalletti sono state riconfermate dalla società e dai predecessori.
Tantissimi auguri di buon compleanno a colui che è stata la vera bandiera del Napoli ed uno dei pochi uomini che possa essere definito Capitano…Auguri di cuore Peppe Bruscolotti!
Sono molto scettica su Spalletti, non lo nascondo. Caratterialmente non lo trovo adatto al Napoli e, come allenatore, non è né un astro nascente con buone prospettive future né un affermato vincente. La sua storia la conosciamo: ha fatto molto bene nella sua prima volta alla Roma, quando c’erano un giovane Totti, un brillante Montella, un ottimo Mancini ecc…e poi in Russia. Sì, ma in Russia! Negli anni successivi lo abbiamo visto in fase calante: pessimo nella seconda esperienza alla Roma e catastrofico nell’Inter. Ovviamente da tifosi ci aspettiamo che sfati ciò che noi scettici pensiamo di lui e che questa possa essere la giusta occasione per il suo riscatto morale e per la nostra collocazione in Champions vincendo, nel contempo, anche la Coppa Italia!
Spalletti è un profilo di primo piano, non discutibile dal punto di vista tecnico. Anche la questione legata al suo carattere spigoloso lascia il tempo che trova, dato che saranno come sempre i risultati del campo a determinare umori e passioni e non il contrario. La questione Totti, rispetto alla quale Spalletti non è esente da colpe, non è paragonabile a quella di Insigne. Il capitano del Napoli è più giovane del Totti messo da parte da Spalletti e non è ancora a fine carriera. Detto questo, il valore assoluto dei due calciatori è imparagonabile. Stiamo parlando di un ottimo giocatore e di un Campione assoluto, quindi nessun paragone è possibile. Lasciamo lavorare Spalletti, dandogli il tempo anche di sbagliare e poi valutiamo quello che sarà capace di fare. Quanto agli obiettivi. Europa League e Coppa Italia da giocare fino in fondo. Campionato di vertice per provare il ritorno in Champions. Un saluto.
Il Napoli deve ripartire da un uomo forte e un allenatore di personalità.
Spalletti può piacere oppure no ma oggettivamente un allenatore vincente non solo in Italia ma anche in Russia con lo Zenit.
Il Napoli non deve essere rivoluzionato ma migliorato.
La piazza è ancora delusa da quella partita in casa col Verona, Gattuso ha le sue colpe ma le principali le hanno i calciatori.
Il Napoli è ancora in silenzio stampa…non è un buon modo per ricucire i rapporti tra società e tifosi.
Spalletti ha il carattere giusto per affrontare una piazza esigente come quella partenopea.