La seconda parte di Lucifer 5 su Netflix doveva originariamente chiudere la serie tv. Poi, le cose sono andate diversamente, e per fortuna: se la prima metà di stagione spiccava per la sua capacità di reinventarsi, l’altra tranche di episodi non riesce del tutto a mantenere alte le aspettative.
Cominciamo dall’inizio. La seconda parte di Lucifer 5 si apre esattamente dove si era concluso il finale di metà stagione. Dio è intervenuto per placare gli animi burrascosi dei suoi tre figli e di Maze. L’Onnipotente ha il viso bonario di Dennis Haysbert, nuova e gradita aggiunta alla serie la cui funzione è quella di mettere un po’ di pepe nelle vite di Lucifer, Amenadiel e Michael. E ci riesce benissimo, almeno per un po’.
La famiglia più disfunzionale di sempre è protagonista del primo episodio che apre la seconda metà di Lucifer 5. Una esilarante cena che pone l’attenzione sul rapporto padre/figli. Il complicato legame tra Lucifer e Dio è sempre stato al centro della serie, stavolta però si estende anche ai suoi fratelli. Lucifer sente che suo padre non si è mai comportato come tale e ciò ha condizionato la sua relazione con Chloe – dato che è incapace di dirle che la ama. Probabilmente, come intuisce Linda (che è adorabilmente a disagio in presenza di Dio), Lucifer, Michael e Amenadiel sono solo tre figli che vogliono l’amore del loro padre. E se fosse Dio stesso ad aver sempre sbagliato tutto? Tutte queste domande lo porteranno a prendere una decisione che sconvolgerà ulteriormente gli equilibri tra i figli.
Lucifer diventa così un family drama; scava a fondo nei rapporti interpersonali di questa famiglia divina, tirando fuori delle situazioni anche inverosimili – come Chloe che bacchetta Dio per essersi comportato male con Lucifer, oppure Ella che invoca un segno dall’Onnipotente, non sapendo di trovarsi in sua presenza.
Altro rapporto centrale della serie è ovviamente quello tra il diavolo e la detective. In questa seconda parte di stagione, il loro legame giace nel limbo: mentre Chloe è sicura dei suoi sentimenti, Lucifer lotta contro se stesso. Da ambo le parti c’è giustamente voglia di stare insieme, ma le cose potrebbero non essere così semplici.
Questa seconda tranche è particolarmente importante per Dan Espinoza, che si ritaglia anche un episodio tutto per sé sullo stile di Se7en e Una notte da leoni. Come ha reagito di fronte alla verità su Lucifer, Amenadiel e Maze? In realtà anche fin troppo bene. Oltretutto, è divertente vedere l’incontro tra Dan e Dio, sapendo che l’ex marito di Chloe ha avuto una relazione con la sua ex moglie, la Dea, seppur nelle fattezze di Charlotte.
Il personaggio di Trixie ha un ruolo più ampio: non è più una ragazzina e comincia avere maggiore consapevolezza di sé e avere i suoi periodi ribelli da pre-adolescente. Linda, invece, avrà occasione di confrontarsi con il suo passato: chiudere una porta e aprirne un’altra piena di possibilità. E poi c’è Maze, demone tormentato, alla ricerca di un’anima e dell’amor perduto di Eve (che torna come guest star). Anche il suo personaggio dimostra una crescita maggiore, e c’è un evento, verso il finale, che la porta più vicina a provare dei sentimenti umani.
La seconda parte di Lucifer 5 su Netflix ha un difetto: un buon cocktail di sentimenti e family drama mescolati, però, malamente. Si ha infatti l’impressione che otto episodi siano davvero pochi per portare a termine la storia. Diverse trame meritavano uno spazio maggiore, così come il finale di stagione, che se fosse stato concepito come ultimo episodio di serie, solleverebbe parecchi punti interrogativi sulla sua gestione narrativa.
Gli ultimi due episodi sono quelli più forti che regalano lacrime, tanta rabbia e incredulità, il tutto a favore di un finale dolce-amaro che non metterà tutti d’accordo – però aprirà un’interessante quesito: e ora come gestiranno quella cosa nella sesta stagione?
La seconda parte di Lucifer 5 su Netflix è disponibile il 28 maggio.