Sul web è comparsa una riflessione di Eric Clapton sul vaccino. L’ex Cream ha raccontato la reazione alla dose di AstraZeneca, ma lo ha fatto con un messaggio inviato a un architetto italiano residente nel Regno Unito, da anni impegnato contro le misure restrittive. Una linea di pensiero comune, quella tra il chitarrista britannico e l’attivista italiano, se ricordiamo che l’artista ha duettato con Van Morrison nel brano Stand And Deliver, un vero e proprio manifesto anti-lockdown.
Il carteggio con Robin Monotti Graziadei
Non è dato sapere quale sia il rapporto tra Clapton e l’architetto e produttore cinematografico. Rolling Stone US ha indagato sull’attendibilità delle dichiarazioni riportate e ha accertato che si tratta di una lettera autentica. Eric Clapton, infatti, ha affidato il suo sfogo all’architetto Robin Monotti Graziadei su Telegram e quest’ultimo lo ha reso pubblico.
L’ex Cream racconta, in sostanza, di aver sofferto terribilmente gli effetti della dose di AstraZeneca, in particolare la seconda, e di aver addirittura temuto per il suo futuro da chitarrista dal momento che soffre di una naturopatia periferica che renderebbe pericolosa la somministrazione del vaccino.
La lettera di Eric Clapton sul vaccino
Ecco la lettera di Eric Clapton sul vaccino:
“Sono sopravvissuto, non senza aiuto, a dipendenze e alcolismo e ora mi trovo nel più grande dilemma della mia vita.
Dentro di me mi sono schierato contro i nostri ‘leader eletti’ dopo la Brexit e ho dubitato della loro integrità morale e del loro carattere.
[…]
Sono un uomo di fede, anche se in maniera astratta, e dopo che ho visto come sono andate le cose dal marzo 2020 ho cominciato ad allontanarmi dalla retorica del governo e dall’ammirazione del grande pubblico verso il Primo Ministro e i suoi compari.
Ho cercato gli eroi in casa […] poi sono stato indirizzato a Van Morrison ed è stato allora che ho trovato la mia voce nonostante stessi cantando le sue parole. Ho registrato Stand And Deliver nel 2020 e subito sono stato oggetto di disprezzo.
Nel febbraio di quest’anno, prima di conoscere la natura dei vaccini, ho preso la prima dose di AstraZeneca e ho subito avuto gravi reazioni che si sono protratte per 10 giorni. Poi mi sono ripreso e mi hanno detto che avrei dovuto aspettare 12 settimane prima della seconda dose. Circa 6 settimane dopo mi hanno offerto di riceverla in anticipo e così ho ricevuto la seconda dose di AstraZeneca, e sono stato informato dei pericoli.
Inutile dire che le reazioni sono state disastrose: le mie mani e i miei piedi erano congelati, intorpiditi o brucianti, praticamente inutilizzabili per 2 settimane. Temevo di non poter suonare più (soffro di neuropatia periferica e per questo non mi sarei dovuto avvicinare a quell’ago). Eppure la propaganda diceva che il vaccino era sicuro per tutti.
Poi ho incontrato un membro di questo gruppo che mi ha messo in guardia e consigliato di dare un’occhiata a ciò che succede a voi ragazzi. Sentivo che non ero più solo.
Continuo a seguire la linea della ribellione passiva e cerco di seguirla per poter amare attivamente la mia famiglia, ma è difficile mordermi la lingua con ciò che ora so”.
Per molti Eric Clapton sta appoggiando teorie cospirazioniste vicine all’antivaccinismo e per questo, come lui stesso ha più volte raccontato, è spesso sotto attacco sui social. Chi lo contesta gli ricorda che grazie alla vaccinazione di massa il Regno Unito sta registrando un progressivo calo dei contagi del virus SARS-CoV-2, ma le posizioni dell’artista britannico di Cocaine non cambiano e continuano ad andare a braccetto con le campagne negazioniste di Van Morrison.
Dopo la pubblicazione della lettera di Eric Clapton sul vaccino la redazione di Rolling Stone US ha chiesto un parere allo staff dell’artista, ma per il momento non è arrivata alcuna risposta: la voce di Sunshine Of Your Love non ha ancora commentato la vicenda nemmeno attraverso i canali social.