Continuano a fioccare le novità sul caso di Denise Pipitone e anche ieri sera Chi l’ha Visto? ha fatto la sua parte ospitando l’avvocato Giacomo Frazzitta che ormai da 17 anni si sta occupando del caso. Mentre a Pomeriggio5 si parla di Denisa, la ragazza romena di stanza a Scalea e della possibilità che possa essere sottoposta al test del DNA, nella trasmissione di Federica Sciarelli si va molto oltre.
L’avvocato Giacomo Frazzitta rivela sul caso di Denise Pipitone a ‘Chi l’ha visto?‘ di aver ricevuto una lettera anonima con informazioni importanti, contenuti che sono esclusivi e che solo chi è informato dei fatti poteva sapere visto che non sono cose rivelate dai giornali o in tv. Il legale di Piera Maggio, pur non rivelando il contenuto della lettera anonima ricevuta, ha spiegato che tutto adesso potrebbe cambiare e a quel punto rivolge un appello alla persona che si è fatta viva in forma anonima: “Ringrazio chi ce l’ha inviata, ci sono informazioni molto importanti, ma lo invito a fare uno sforzo ulteriore e a mettersi in contatto con noi”.
Ecco il momento dell’appello:
🔴 Ci rivolgiamo a quella persona che dopo 17 anni ha avuto il coraggio e il senso civico di inviare una lettera anonima allo studio legale, dando informazioni nuove. ti invitiamo a fare un altro passo, nella massima riservatezza, fatti sentire.#DenisePipitone #VeritàPerDenise pic.twitter.com/QxipolHxzd
— Piera Maggio – MISSING DENISE PIPITONE 💖 (@MissingDeniseMp) May 12, 2021
Nel corso della puntata di ieri di Chi l’ha Visto? si è continuato poi a parlare di altri possibili indizi e di cose che non sono andate proprio come dovevano arrivando alle minacce ricevute da uno dei carabinieri che indagava sulla scomparsa, Francesco Lombardo, che ha rivelato: “Era ottobre e sul parabrezza della macchina del mio collega è stato trovato un biglietto e lì ho pensato che stavamo dando fastidio a qualcuno. Era diretto a lui e c’era scritto: “Tonino non vi siete stancati di girare per Mazara del Vallo? Avete famiglia, questo non è un fatto di pedofili né di traffico d’organi”. Per un po’ le famiglie sono state attenzionate e ‘protette’ dalla vigilanza ma sicuramente quella non era una minaccia di uno straniero.
Infine, si è tornati a parlare del testimone-chiave Battista Della Chiave, l’uomo sordomuto che lavorava nel magazzino da dove era partita la telefonata ad Anna Corona, lo stesso che aveva rivelato di aver visto la bambina. All’epoca dei fatti non fu ritenuto attendibile forse per via dell’errore di interpretazione delle sue parole ma adesso, secondo i nuovi periti, l’uomo avrebbe dichiarato: “Hanno rapito la bambina, superato un cavalcavia e l’avrebbero portata via con uno scooter e poi nascosta in una barca con i remi sotto una coperta e sono andati via. La bambina piangeva e sono andati via, avrei voluto sparargli. La moto era stata poi buttata in mare”. L’uomo avrebbe parlato di due uomini, uno di loro molto giovane.