Lo sport è in lutto nella giornata del 1 Maggio dedicata alla Festa del Lavoro. Gli sportivi hanno ben poco da festeggiare, infatti, nel secondo 1 Maggio consecutivo in era Covid-19. Tutti i comparti economici e sociali sono stati pesantemente danneggiati dalla pandemia, ma lo sport certamente è stato in assoluto tra quelli maggiormente in ginocchio come l’arte e la cultura.
Siamo arrivati al 1 Maggio 2021 e la quasi totalità degli impianti sportivi nel nostro paese è chiusa. Così come sono ferme tutte le attività sportive amatoriali ed agonistiche se non di livello apicale. Tutta la pratica sportiva popolare è ferma in questa 1 Maggio ed il milione di addetti ai lavori è estremamente preoccupato per il proprio futuro Neanche il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha dato il giusto rilievo allo Sport Pochi i fondi previsti per un comparto che sarà decisivo per il ritorno alla normalità.
Un 1 Maggio triste, dunque per gli sportivi praticanti e per tutti gli addetti ai lavori. Qualcuno stima che lo sport sia la quinta azienda del Paese per fatturato addetti coinvolgimento popolare. Eppure quando si parla di Sport la Politica, ma anche la stragrande maggioranza dei cittadini, finisce per pensare soltanto ai top player professionistici che guadagnano milioni come Ronaldo. Sono soltanto la punta di una piramide di lavoratori la cui stragrande maggioranza percepisce compensi minimi o stipendi normali
Gli addetti ai campi di calcio, i manutentori delle piscine,gli istruttori delle palestre avrebbero tanto desiderato festeggiare il 1 Maggio facendo il proprio lavoro che permette agli sportivi di base, agli amatori ed ai dilettanti di praticare la disciplina sportiva preferita. Sono purtroppo costretti a restare fermi di fronte ad impianti chiusi che vanno in rovina strutturale ed economica.
Eppure proprio il comparto sportivo, dimenticato ed insultato rappresenta un tassello fondamentale per la rinascita post pandemica. Ritornare a fare sport significa coltivare il benessere e la socialità prevenendo patologie e disagi di natura fisica e psicologica. Se riparte lo sport riparte l’Italia un paese che sarà più sano e forte. Considerando inoltre che riabituare i giovani, sempre più attratti dai giochi elettronici, alla pratica agonistica sarà difficile.
Speriamo che sia questo l’ultimo 1 Maggio senza sport e con gli impianti chiusi. E per intanto un forte abbraccio solidale ai lavoratori dello sport affinchè trovino la giusta attenzione delle istituzioni e mettano in campo tutta la loro capacità di superare gli ostacoli e le avversità.