The Handmaid’s Tale 4 ha debuttato oggi su Hulu coi primi tre episodi, che arrivano in Italia in prima visione assoluta il 29 aprile su TIM Vision, la piattaforma streaming premium di TIM.
The Handmaid’s Tale 4 riparte dall’eroico finale della stagione precedente e apre uno scenario nuovo: ora il Canada, ciò che resta degli Stati Uniti e gli altri Paesi non temono più le conseguenze di una guerra diplomatica con Gilead, ampiamente riconosciuta come una dittatura oppressiva in cui si commettono crimini contro l’umanità, e la stessa June diventerà il nemico numero uno dello Stato creato e dominato dai Comandanti.
Per riannodare i fili da cui parte la trama di The Handmaid’s Tale 4, ricordiamo a che punto siamo arrivati nel racconto distopico basato sul romanzo di Margaret Atwood. June è riuscita a portare a termine la sua missione di portare via 52 bambini – poi rivelatisi molti di più – da Gilead, organizzando la fuga insieme alla rete delle Marte. Dopo aver riunito tutti a casa di comandante Lawrence, che le ha aiutate con la sua influenza politica, ha portato l’intero gruppo all’aeroporto e affidato a Rita il compito di guidare i bambini sul velivolo, mentre lei si occupava di distrarre la guardia a costo della sua vita. Aiutata da altre Ancelle e Marte, è riuscita a sopravvivere sparando all’uomo che la rincorreva ed è stata portata in salvo da Jeanine e le altre. Quando l’aereo è arrivato in Canada, ad accogliere la spedizione c’erano Moira, Emily e Luke: quest’ultimo ha sperato invano che tra un centinaio di bambini ci fosse anche la piccola Hanna, ma così non è stato. C’era però Rita, la Marta dei Waterford, che ha finalmente incontrato Luke e gli ha comunicato che questa operazione è tutta opera di June, è tutto merito del suo coraggio. Intanto i Waterford sono in custodia in Canada: Serena ha patteggiato un immunità totale (con la possibilità di riavere la piccola Nichole) in cambio dell’arresto di suo marito. Dopo aver teso una trappola a Fred, però, dovrà affrontare lei stessa l’accusa di stupro: per vendicarsi, Fred confessa all’agente Tuello che sua moglie ha costretto June ad avere rapporti col suo autista Nick, purché restasse incinta, si è dunque macchiata di un crimine che esula dalle leggi dello Stato di Gilead.
La vittoria di June avrà però un prezzo terribile per l’Ancella in The Handmaid’s Tale 4: la fuga di 86 bambini potrebbe costarle – dopo averla incredibilmente evitata finora – un’esecuzione pubblica, il famoso “Muro”. Zia Lidia ha già intuito che June è diventata un punto di riferimento per le Ancelle, una leader a cui tutte guardano con ammirazione per la sua tempra e la sua caparbietà nel rifiutare la sottomissione. In sostanza June è diventata il simbolo della Resistenza di Gilead, un esercito armato solo di un’uniforme rossa e di uno spirito di sopportazione giunto ormai al limite.
In fuga da Gilead, ancora una volta ricercata dal suo esercito, finirà per tornarvi in The Handmaid’s Tale 4 per lo stesso motivo per cui non volle scappare nel finale della seconda stagione, ovvero perché non ha ancora ritrovato e messo in salvo la figlia che le è stata strappata cinque anni prima: June non sa ancora che fine abbia fatto Hanna dopo che la sua famiglia si è trasferita proprio per evitare contatti tra la bambina e sua madre e non si arrenderà finché non sarà di nuovo con lei (e a giudicare dal trailer, ci sarà un altro incontro struggente con la piccola).
In The Handmaid’s Tale 4 inoltre torna centrale la figura di Nick, padre della piccola Nichole e da sempre innamorato di June: ora è un Comandante, ma questa sua posizione non sembra avergli permesso di difendere June meglio e più di quanto facesse da Occhio. Adesso insieme al comandante Lawrence proverà a salvarla, o meglio, a permetterle di fare giustizia e di ottenere una meritata vendetta.