La decisione è stata finalmente presa. La Sala VAR centralizzata lascia Coverciano e si “trasferisce” a Lissone nei dintorni di Monza. La Sala VAR centralizzata sarà tra le più importanti novità tecnologiche della prossima stagione.
L’Italia adegua l’organizzazione tecnologica a supporto delle decisioni arbitrali al modello utilizzato ad esempio nella NFL la più ricca e potente lega sportiva e televisiva: le immagini provenienti da tutti i campi di gioco confluiranno in una Sala VAR centralizzata dove sono presenti tutti i giudici di gara.
Chiaro l’intento dei promotori della Sala Var centralizzata: ottimizzare ed uniformare il lavoro del team arbitrale. La Sala VAR centralizzata evita spostamenti sempre complicati specialmente in epoca Covid-19. Ma l’aspetto più importante è la condivisione immediata di valutazioni e decisioni; gli arbitri VAR lavorando gomito a gomito possono imparare meglio ad assumere decisioni coerenti ed efficaci.
La VAR non ha placato le polemiche, anzi i suoi verdetti ed il suo uso intermittente hanno continuato a gettare benzina sul fuoco. Si spera dunque che la Sala VAR centralizzata possa dare un aiuto concreto ai direttori di gara contribuendo pertanto a migliorare il servizio arbitrale.
Due prossimi passi però sono indispensabili per rasserenare il pirotecnico ambiente calcistico rispetto alla VAR ed il suo utilizzo. Quello più attesa dagli allenatori è certamente la possibilità del challenge con il quale “costringere” gli arbitri di campo ad andare davanti allo schermo per rivedere l’azione incriminata. I tifosi invece non vedono l’ora di poter ascoltare le conversazioni tra campo e Sala Var come avviene ad esempio nel Torneo Sei Nazioni di Rugby. Ascoltare le conversazioni tecniche che determinano la decisione fugherebbe ogni dubbio sulla buona fede degli arbitri nel valutare le azioni.
Credo che se questa decisione fosse stata presa prima, almeno qualche anno fa, i campionati avrebbero avuto un epilogo differente. Ad ogni modo non è mai troppo tardi, confidiamo in quelli futuri per una migliore parzialità.