Prima della morte di Marvin Gaye c’è quel Natale in famiglia. Sotto l’albero, simulacro di una Natività ma anche accettazione del profano, c’è l’oggetto che può determinare la Vita o la Morte, democratica scelta di chi andrà a farne uso. Di quella pistola, Marvin Gay senior, ne farà un pessimo uso. È una calibro 38 e mancano pochi mesi a quella soluzione incontrollata e definitiva.
La stella della Motown
Marvin Gaye ha aggiunto una “e” al suo cognome proprio come ha fatto Sam Cooke. La sua voce, i suoi testi e la sua dote hanno fatto scuola nella Motown, hanno contribuito a impreziosire tutta la scena r’n’b, soul, gospel e più in generale tutta la black music. Il suo talento è tutto in pezzi memorabili come Sexual Healing, I Heard It Through The Grapevine e proprio la sua abilità nel fare breccia in un mercato già impostato è uno dei motivi delle tensioni con suo padre.
Cinque figli di cui Marvin Gay senior sembra riconoscere solo i difetti. Il successo di Marvin junior è uno di questi: la posizione di prestigio di quel cantautore di talento fa sentire il padre in continua competizione. Marvin junior ha affrontato dipendenze, depressione, umiliazioni e tutta la pressione di chi vive la fama mondiale in contrasto con i dissapori in famiglia.
Due colpi di pistola
È il 1° aprile 1984 e Marvin Gay senior sta inveendo contro sua moglie Alberta nella camera del figlio artista. L’accusa di aver perso dei documenti, la minaccia, e la voce di Sexual Healing riesce a spintonarlo fino alla stanza matrimoniale. Lì dalle parole si passa alle mani: Marvin Gaye colpisce più volte suo padre. Interviene Alberta, li separa, ma per Marvin senior le chiacchiere sono finite. Prende quella Smith & Wesson, quella di Natale. Due colpi di pistola.
La morte di Marvin Gaye è una delle storie più agghiaccianti del mondo della musica.