AWA LY
GREGUCCI
VONDATTY ft. LARA MARTELLI
Prosegue la mia “missione” di segnalare tanti artisti incredibilmente validi che non hanno spazio su media o radio. Sul mio canale Telegram oltre a postare brani musicali raccontati ho anche creato una sorta di “rivista” chiamata ASCOLTAMI! dove, nei commenti, tutti possono inserire il proprio videoclip o brano musicale. Poi scegliamo quelli con cui collegarci nelle dirette WE HAVE A DREAM del martedì sera. Li intervisto e mostro il loro video. In seguito, come sto facendo adesso, isolo la loro partecipazione e la pubblico qui su OptiMagazine. In seguito alcuni di loro si esibiranno live nel mio Premiato Circo Volante del Barone Rosso.
Su Telegram in questo momento siamo arrivati al n° 4 di ASCOLTAMI!
Ecco il link diretto per accedervi: https://t.me/RedRonnieTv/731
Ecco i tre progetti che propongo oggi:
AWA LY
Cantante di origini senegalesi che oggi vive a Parigi, dopo un lungo periodo passato a Roma. Il suo video, “Close your eyes”, è un omaggio a una donna sudanese: Alaa Sanah, che è diventata una figura iconica della rivoluzione nel suo paese dopo che un video delle sue proclamazioni di canzoni rivoluzionarie ha fatto il giro del mondo. Un omaggio a tutte le donne che si alzano e parlano a rischio della propria vita. In un momento in cui tutti guardano il mondo attraverso il proprio smartphone, mentre la vita è tanto bella quanto tragica, è proprio di fronte a noi.
GREGUCCI
Musicista tarantino che si è trasferito a Milano. Mi ha colpito il suo video “Loft 54” perché è “interpretato” da un spupazzino che suona la chitarra mentre la telecamera mostra strade di Milano deserte di notte. Una protesta contro questa incarcerazione che sta distruggendo tutto e tutti.
VONDATTY ft. LARA MARTELLI
Appena ho visto il suo video, ho immediatamente riconosciuto Lara Martelli, che nel piropo Roxy Bar e Help era spesso presente nei miei programmi. Molto bella questa canzone.
Ed ecco le schede dei tre protagonisti di oggi:
AWA LY
Tre vocali e due consonanti, come un’unità soave e cantante: il nome di Awa Ly è già un’armonia, una vocazione musicale. Da bambina, Awa cantava per istinto, per un ordine naturale e non pensava di farne la sua professione. L’idea è nata in seguito, quando la giovane sembrava promettere una bril- lante carriera come produttrice. Non scommettere con il tuo destino: proprio come, ascoltando il suo cuore, Awa aveva lasciato la Francia per stabilirsi a Roma, non esiterà poi a impegnarsi completamente in un percorso artistico. Attrice, a volte, decide di dedicarsi interamente alla musica e ai dischi, nel 2014, un primo EP intitolato Awa Ly. La sua miscela di folk, jazz e melodie prese in prestito dalla musica mondiale seduce, in Francia come in Italia, ed i concerti si susseguono. Dopo una residenza al Sunset, uno dei più importanti jazz club di Parigi, ha intrapreso un nuovo processo creativo che ha portato all’uscita, nel 2016, dell’album Five and Feathers, prodotto da Jean Lamoot e Pascal Danaé- (Rivière Noire, Delgrès …). Cantato in inglese, guidato dal singolo Here (registrato con la cantante Faada Freddy, come lei di origine senegalese), questo disco consente alla cantante di fare un tour di oltre 100 date passando per Germania, Italia, Senegal, Marocco e Capo Verde, senza dimenticare la Francia, con un intenso Café de la Danse che ogni spettatore ricorda ancora. Attenta al suo pubblico e alle energie che si scambiano tra musicisti e spettatori, Awa mostra sul palco una generosità e una passione a cui nessuno può resistere.
Frutto di una lunga maturazione, questo nuovo album segna un passo importante nel viaggio di quest’artista capace di integrità e sensibilità rara. Non che sia in contrasto con l’estetica che aveva precedentemente abbracciato. Al contrario, vi è ancorato più fortemente, con una presenza e una sicurezza ancora maggiori. A questo proposito, Awa evoca «un’atmosfera tribale, misteriosa e mistica» ispirata principalmente dalla natura, dalle radici, dalla terra. Le parole continuano a risuonare: il sole, la luna, il mare, il vento, il cielo, i riti, le preghiere, le lacrime, le possessioni e gli esorcismi evocano un corpo alle prese con un immenso e generoso mistico naturale. Il folk acustico è adornato con blues, metriche ipnotiche, lamentele non sostenute ma profonde.
E i compagni che, per la strada, conoscono l’infinito, la durezza e la consolazione, sono anche geometri, maghi, tessitori di misteri. Quando Delgrès accompagna le scansioni quasi liturgiche di Awa in What Goes Around, Arthur H risponde con la sua voce rocciosa in Are You Satisfied. Tra gli altri collaboratori di questo disco interamente prodotto dal talentuoso regista polistrumentista Polérik Rou- vière ci sono Piers Faccini, che ha offerto un testo alla cantante, Anne Paceo, batterista geniale il cui groove scientifico supporta Now or Never e il chitarrista Moh Kouyaté, che dona ad Ahead accenti Tuareg. Infine, un quartetto d’archi abbraccia per la prima volta la voce vibrante di Awa, più profonda, più ponderata ed introspettiva di quanto non fosse stata finora, senza perdere la sua sensualità.
Una doppia progressione sembra aver avuto luogo con questo nuovo album, allo stesso tempo più radicato e più sofisticato di Five and a Feather. Questo non è un paradosso, piuttosto una sottile alleanza tra gli opposti che non domandano altro che bilanciarsi. Awa Ly sa che la semplicità non fa rima con facilità e che l’eleganza può essere persa nella complicazione o nella ricerca della demarcazione a tutti i costi. È in perfetta trasparenza con se stessi, nell’intero dono per gli altri che trova il bisogno della sua musica. Possiamo quindi prevedere che questo nuovo repertorio sarà un’opportunità per questa grande artista da performance di comunicare ancora più da vicino con il suo pubblico. Le canzoni di Awa Ly non sono solo da ascoltare, è necessario coglierne la verità profonda, vedere come lei diventa una cosa sola con loro, scoprire la coreografia naturale di mani, gesti e movimenti. Dobbiamo anche vederla costruire questa sua magia, fatta di condivisione, gentile benevolenza, ottimismo e fede nell’umanità. Non si esce mai da questo contatto con la sua musica e la sua presenza senza sentirsi un po’ più tranquilli, cullati dal conforto di un’emozione sincera.
GREGUCCI
Gregucci musicista tarantino collabora a vari progetti musicali esibendosi per locali, piazze e teatri in giro per l’Italia contando decide di date. Nel 2017 si trasferisce a Milano periodo nel quale scrive “Andare a piedi in Cina” disco inciso nel 2020 sostenuto da una campagna di crowdfunding e finanziato da Poste Italiane che vanta preziose collaborazioni tra cui Marc Urselli al mastering (U2, Foo Fighters, Nick Cave, Lou Reed, Sting, Keith Richards…) Nello stesso periodo pubblica una serie di racconti, poesie, suggestioni racchiusi in un libro dal titolo “Raccolti”. Finalista regionale di Sanremo Rock 2021 con il brano “Anche l’ozio vuole la sua partner”.
VONDATTY
Roberto Datti in arte VonDatty è compositore, cantautore e musicista romano (di Tivoli). Dopo varie esperienze con band intraprende il suo percorso solista nel 2012 con l’EP “Diavolerie”, primo capitolo della Trilogia della notte a cui seguirà “Madrigali” (2014) e “Ninnananne” (2016). Dal 2019 lavora a “Nemico publico” un nuovo album con sonorità testi diversi dove la forma canzone si amalgama a sonorità tipiche delle colonne sonore degli anni Settanta.