Diletta Leotta, volto e molto di più di DAZN, ha conquistato il cuore ed il portafoglio dei presidenti di Serie A. L’assegnazione dei diritti televisivi per il prossimo triennio segna la conclusione dell’era Sky ed apre le porte alla piattaforma DAZN dove appunto imperversa la show girl più amata dai tifosi di calcio.
DAZN si è aggiudicata la parte più sostanziosa dell’asta dei diritti per la serie A dei prossimi tre anni: sette partite in esclusiva, tre in co-esclusiva con Sky oppure Mediaset che pure ha palesato il proprio interesse a questa tipologia di prodotto (leggi di più)
La situazione è ancora in forte evoluzione. Sky potrebbe far ricorso contro l’assegnazione a DAZN. E dal canto suo DAZN potrebbe anche aprire una trattativa con Sky per la rimodulazione dei propri diritti. L’attuale situazione vede conviveere la satellitare Sky e la digitale DAZN in base ad un accordo che ha costretto i consumatori a pagare di più per ottenere il medesimo servizio: tutte le partite di Serie A.
Un patto che all’epoca scatenò feroci proteste e sospetti di surrettizie alleanze commerciali, al punto di indurre Sky a concedere condizioni di estremo favore ai propri abbonati per poter seguire le gare su DAZN a prezzo stracciato. Sky naturalmente conserva i diritti sulla Champions. Pertanto un appassionato dovrà dotarsi di almeno due abbonamenti e due tecnologie per seguire la squadra del cuore in Italia ( su Sky) ed in Europa ( su DAZN).
Per seguire il calcio bisognerà avere tv satellitare, smart tv, connessione ad internet di altissima qualità. Questo ultimo requisito è molto precario in gran parte d’Italia specialmente nel Meridione e determina molte preoccupazioni tra gli appassionati. Più volte gli spettatori di DAZN hanno gioito per una rete con molti secondi di ritardo a causa della tecnologia precaria.
Ci vorrano oltre alle tecnologie anche più soldi. E questo rischia di diventare la discriminante essenziale in un momento di gravissima crisi economica e sociale. Già i servizi di Sky e DAZN sono poco apprezzati per molti motivi sia tecnologici che editoriali , se dovessero esser offerti a prezzi esorbitanti la fuga degli abbonati potrebbe determinare una falla spaventosa nel Barnum del calcio italiano privo anche dei tifosi alo stadio.
La sensazione è che gli appassionati di calcio saranno sempre più spinti a cambiare “ passione”. Anche perché i costi per seguire il calcio diventano proibitivi.
Senza alcuna garanzia sulla qualità del servizio offerto.
Credo che è nocivo solo per introiti economici affidare Diritti tv a tv estere.
Era meglio prima soprattutto il calcio deve essere fruibile da tutti.
Dove sta scritto che mi devo fare più abbonamenti.
Io vado allo stadio quando si potrà o al limite mi organizzo con Amici.
Calcio italiano sprecone…non avere un canale tv proprio…fa ridere…
Il calcio nn è più uno sport di valori ma esclusivamente un business.
Personalmente quando posso ritorno ragazzo e sento volentieri e con estremo piacere “TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO” . Se dovessero fare cartello o accordi penalizzati disdire tutto. Se analizziamo freddamente il mondo calcio ci sarebbe da fuggire infatti, come ogni business ricco ,ci sono accordi più o meno leciti, corruzione e patti poco chiari, ma il calcio, più di ogni altro sport ,tocca anche la parte emozionale e dunque migliaia di persone lasciano la parte razionale e si abbandonano a quella “emozionale ” ecco perché, secondo me, il fenomeno tira ancora. Ciò che mi preoccupa è quello che lei scrive e che è molto vero…per vedere oggi una partita ci vuole parabola e fibra e…questo…significa….tagliare fuori pezzi di meridione sempre più mortificato….. vediamo come andrà e comunque e sempre forza Napoli!!… ed anche la leotta 😅