Tanti nomi, tanti suoni e tante citazioni: Batistuta di Andreotti incuriosisce a partire da quel fruscio che possiamo percepire appena parte la riproduzione. Nel decollo ci troviamo di fronte a una chitarra acustica e una voce sussurrata, cose che insensibilmente diremmo di aver già sentito se non fosse per quel “ciao, amore, ciao” che sono le prime tre parole del testo. Sì, lo aveva già detto Tenco ma la triade appena citata non passa mai di moda.
1973, il primo album
Andreotti è un artista senza volto. Non ammicca sui social per fare da tramontana agli ormoni dei follower, non si mostra mentre prende il caffè e non fa il piangina quando gli succede qualcosa. Tutto ciò che ha da dire lo affida alla sua musica. Batistuta è il secondo estratto dal suo disco di debutto 1973 che vedrà la luce l’8 aprile 2021.
Batistuta di Andreotti
Ossessionati dalle etichette, quali siamo, diremmo che Batistuta di Andreotti è una dolce ballata indie, ma c’è di più. A metà tra la ninna nanna, la riflessione notturna e il delirio dell’autoanalisi, il brano è un insieme di cose. C’è il suono ossessivo dell’orologio che disturba (quasi) la lentezza del rullante, ci sono parole soffocate dalla musica e dai ricordi, c’è quel synth che viaggia in orbita insieme ai falsetti.
Il tutto è pura psichedelia, ma è una psichedelia gentile che non crea il trip. Crea il silenzio, e lo crea bene. L’ossessione di Andreotti per gli anni ’70 è palese, perché nei suoi suoni e nelle sue grafiche ci sono gli anni ’70, c’è l’evanescenza di Lucio Battisti e c’è l’amore per la pellicola.
“Il passato, ciò che è stato e ciò che è in una raffinata cartolina”, con queste parole Andreotti descrive il suo brano. Di seguito il testo e l’audio ufficiale di Batistuta di Andreotti.
Testo
Ciao amore ciao, sono il tuo Batistuta e dentro questa vita appassiremo insieme lo sai, lo sai
Ciao amore ciao, nascondi in quella visiera la tua primavera e senza una bandiera ti odierai come i tuoi, per scoprire che poiNon ridi più, sai é passato del tempo da Parigi e Monet
Non vivi più, e quel latte macchiato chissà se ti piace piùCiao amore ciao, io già sudo vecchiaia e la lavandaia cerca spiegazioni che io non vorrei dare a lei
Ciao amore ciao, stai diventando banale come un vecchio trombone senza miele e senza realtà, non sogni più la Carrà tu, come un paziente in ospedale tuNon ridi più, sai é passato del tempo da Parigi e Monet
Non vivi più, e quel latte macchiato chissà se ti piace più
Non vivi più