Sviluppare una fobia contro il vaccino per il Coronavirus (quale che sia, ne parliamo genericamente) sarebbe un errore fatale, che ci costerebbe di sicuro molto caro. Non c’è altro strumento, ad oggi, che ci consenta di superare la pandemia. Come riportato dal portale ‘askanews.it‘, Claudio Giorlandino, Direttore scientifico del Centro Ricerche Altamedica di Roma, è intervenuto sulla questione dei vaccini (il caso di AstraZeneca ha fatto parecchio scalpore in queste ore, essendo stato il vaccino temporaneamente sospeso per tutti gli accertamenti del caso), che ha giustamente sottolineato l’importanza di conoscere lo stato immunitario e sierologico dei pazienti prima di procedere alle vaccinazioni a tappeto.
Sarebbe inutile, e talvolta addirittura pericoloso (per la risposta immunitaria che si innescherebbe), somministrare il vaccino a chi è già entrato a contatto con il virus, magari senza nemmeno saperlo (si parla degli asintomatici in questo caso). Occorre prima effettuare un test sierologico per valutare l’eventuale presenza di anticorpi, e soltanto dopo decidere di somministrare il vaccino (in caso contrario, nella migliore delle ipotesi, verrebbe inappropriatamente sottratta una dose a chi ne ha veramente bisogno, per non parlare del rischio di pericolose risposte immunitarie che potrebbero innescarsi in coloro i quali sono entrati precedentemente in contatto con il virus, sviluppando degli anticorpi).
Del resto, chi ha contratto il virus, guarendo, ha già di per sé sviluppato un’immunità completa: ricontagiarsi, ed eventualmente ammalarsi, è possibile, ma estremamente difficile (si parla di un caso su centinaia di milioni). Tali soggetti sono potenzialmente coperti e non contagiosi per circa 8 mesi (almeno stando agli studi fin qui condotti, che non possono comunque essere dati per scontato dato quanto ancora poco si conosce il patogeno). Se avete qualche domanda da fare il box dei commenti in basso è a vostra disposizione: vi risponderemo nel più breve tempo possibile.
buon giorno. ho le spike a 583, fatte ai primi di Luglio. A Marzo avevo 590. devo fare il vacino? se no, però come poter avere il green pass?
Io ho l’esito del test sierologico quantitativo con 540 di anticorpi IgG, posso tenerlo utile per il Green Pass?
Ho effettuato un test sierologico con valori IgM 2,58 e IgG 34,41 poiché i test sono risultati positivi mi è stato consigliato di fare un tampone che ho effettuato facendo un tampone antigienico a cui sono risultato negativo ora la mia domanda è questa, posso fare il vaccino o dovrei aspettare. Che ne pensate ?
Ho effettuato prima della vaccinazione un test sierologico quantitativo rapido. Risultato: IGM 1.20 IgG 2.97. il mio medico mi manda giustamente lunedì mattina a fare un tampone, ma sostiene che sono sicuramente tempo fa in contatto col virus e che la mia risposta anticorpale Igg è sicuramente interessante in quanto come è noto questi ultimi si formano dopo gli igm. Che ne pensate?