Nella terza serata di Sanremo 2021 Achille Lauro canta Penelope e porta in scena il suo terzo quadro. Dopo la Lettera Del Mondo All’Umanità di martedì 2 marzo e l’omaggio a Mina di mercoledì, Lauro De Marinis – questo il nome di battesimo – si sposta verso il mondo del pop e aggiunge un terzo tassello una volta lasciatosi indietro il glam rock e il rock’n’roll.
Nella sua nuova opera, piccoli passi verso il completamento di 5 esposizioni, Achille Lauro porta sul palco Emma Marrone e Monica Guerritore per cantare Penelope, singolo tratto dall’album Pour L’Amour (2018) prodotto da Boss Doms. In questa occasione l’artista non compare tra i Campioni in gara come per Rolls Royce e Me Ne Frego ma come ospite fisso per portare al Teatro dell’Ariston la sua nuova arte.
Dopo la pubblicazione del singolo Solo Noi Achille Lauro ha inaugurato il suo nuovo percorso artistico. Nel corso del 2020 ha portato a termine la trilogia 1969, 1990 e 1920 e ha annunciato una svolta nella sua carriera. Durante l’estate, infatti, Lauro De Marinis aveva parlato di due dischi in lavorazione, uno sperimentale (1920, appunto) e uno “della vita”, che sicuramente è ciò che scopriremo nel corso di questo infausto 2021.
In 3 anni Achille Lauro si è fatto notare per il suo trasformismo, un mondo griffato in cui l’artista indossa i panni di tanti personaggi e trasforma il suo show in un mondo fatto di latex, piume, eyeliner, parrucche e glamour seguendo l’esempio di David Bowie e Renato Zero. Per questo il Festival di Sanremo diventa la rampa di lancio delle novità di un artista poliedrico e audace, capace di collaborazioni eccellenti e schianti d’arte che fanno rima con provocazione e coraggio.
Achille Lauro canta Penelope nella serata dei duetti di Sanremo, giovedì 4 marzo, e completa lo schema de L’Impiccato che sui social prende forma con una lettera su 5 al giorno.
“Le mie benedizioni sono in realtà un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera. Realizzare i propri sogni, nella totale libertà.
Questa notte sarò il genere più incompreso della Storia, il POP.
è un viaggio che capirete davvero solo alla fine.
Davanti a Dio siamo tutti uguali”.