Calano ancora i dati auditel di Sanremo 2021: gli ascolti della seconda serata di Sanremo 2021 del 3 marzo segnano in media 7.586.000 spettatori pari al 42.1%. Nello specifico la prima parte ha ottenuto 10.113.000 spettatori (41.21%), mentre la seconda parte ha ottenuto 3.966.000 spettatori (45.7%).
La riduzione degli ascolti della seconda serata di Sanremo 2021 riguarda sia la prima parte dello show in onda dalle 21.31 alle 23.55, che la seconda in onda dalle 0.00 all’1.42. Rispetto alla prima serata di ieri, la media generale risulta sotto di quasi un milione di telespettatori (la serata del 2 marzo aveva conquistato 8.363.000 spettatori, con uno share pari al 46.6%).
Un calo tutto sommato fisiologico quello degli ascolti della seconda serata di Sanremo 2021 del 3 marzo, che sconta rispetto alla prima la mancanza dell’effetto sorpresa inaugurale come avviene ogni anno.
Il confronto con l’edizione 2020 – 9.693.000 telespettatori in media col 53.30% di share per la seconda serata dello scorso Festival – sottolinea ulteriormente il calo degli ascolti della seconda serata di Sanremo 2021, che perde oltre due milioni e 10 punti di share rispetto alla passata edizione.
I dati sono stati come sempre commentati in conferenza stampa alle 12.00 dal direttore di rete Coletta, che ha parlato di dati incomparabili con lo scorso anno, e dal conduttore Amadeus, che ha rivendicato l’importanza di questi risultati in un momento in cui il pubblico è certamente meno incline a lasciarsi trascinare dallo spettacolo.
“Questa edizione di @SanremoRai è incomparabile alle altre, è il risultato finale di un lavoro eroico della squadra #Rai per far nascere un fiore in mezzo al deserto, affinchè arrivasse nelle case di tutti”.@StefanoColetta2, Direttore @RaiUno #Sanremo2021 pic.twitter.com/USZGV1Tlun
— Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) March 4, 2021
Secondo il conduttore, quest’anno Sanremo è da considerarsi un programma televisivo e non un evento per come lo abbiamo vissuto fino ad ora, perché il contesto è profondamente mutato e mancano quelle condizioni di realizzazione della kermesse che l’hanno sempre caratterizzata e resa un unicum nel panorama italiano.
Sono molto felice e orgoglioso di questo Festival, quello che stiamo facendo noi tutti è qualcosa di unico e straordinario, che mi auguro che non accada più. La mancanza di pubblico toglie il senso dell’evento e l’evento lo fa tutta la macchina di Sanremo, il pubblico, la sala stampa, le tv, le polemiche, i cantanti, i personaggi, i politici, tutto quello che viene contestato e amato diventa evento, altrimenti sarebbe un programma televisivo qualunque. Quest’anno non è il Festival per come lo abbiamo vissuto per 70 anni, è un altra cosa. Cerchiamo di fare il miglior programma nelle nostre possibilità, ma il Festival svuotato delle sue parti fondamentali è un’altra cosa. Quindi i dati mi sorprendono in modo positivo perché andiamo in onda un mese dopo rispetto all’anno scorso e il calcio toglie almeno 3% di share, ieri il campionato ha tolto 4,5 punti di share. Calcoliamo anche il momento storico, la sera a casa c’è gente disperata che non sa se metterà il piatto a tavola, c’è una guerra in questo momento. Questa è una situazione anomala che toglie forza all’evento, l’anno scorso eravamo in una situazione meravigliosa col massimo della gioia e dell’entusiasmo. Stavolta la gioia non c’è, quindi questi dati sono clamorosi. Quando sei triste, se ti invitano a una festa di compleanno non ci vai. Se 10 milioni di persone si sintonizzano e mi dicono grazie per aver regalato serenità è quasi commovente in questo momento. Questo è il Sanremo televisivo più forte he ci possa essere, la realtà è che è un programma televisivo perché il resto ci è stato tolto. Sono felice e ringrazio i pubblico, sono dati che ricorderò sempre. Per me è una gioia fare oggi il 42%, perché il 52% dell’anno scorso arrivava in un Paese che era in una condizione opposta a quella in cui siamo oggi.