La notizia della morte del boss Raffaele Cutolo ha riportato a galla quell’annosa questione sul brano Don Raffaè di Fabrizio De André, brano contenuto nel meraviglioso disco Le Nuvole (1990). Il testo fu scritto da Faber insieme a Massimo Bubola su un arrangiamento composto da Mauro Pagani. La canzone raccontava da una parte il disagio delle carceri negli anni ’80, ma condannava duramente la sottomissione dello Stato alla criminalità organizzata.
Don Raffaè di Fabrizio De Andrè
Don Raffaè aveva tutto il teatro di Eduardo De Filippo e l’opera letteraria di Giuseppe Marotta. Per rappresentare lo Stato De André e Bubola avevano scelto il personaggio fittizio di Pasquale Cafiero, brigadiere presso il carcere di Poggioreale, completamente asservito al boss Don Raffaè al quale chiede consigli, offre servizi e dispensa rispetto. Il “caffè” che i due scambiano è quasi il suggello di quel continuo inchino dello Stato alla mafia, circostanza che Faber sottolineò in più occasioni.
Il riferimento a Raffaele Cutolo
Nel 1997 il giornalista Mario Luzzatto Fegiz intercettò Fabrizio De Andrè nel backstage di un concerto e lo interrogò su Don Raffaè. Il cantautore ironizzò ma spiegò anche che non era difficile immaginare uno Stato asservito al potere mafioso. A quel punto Fabrizio De André confessò che sia lui che Massimo Bubola si erano ispirati a Raffaele Cutolo anche se nessuno dei due era pienamente aggiornato sulla sua detenzione.
Con grande stupore De André ricevette una lettera proprio da Raffaele Cutolo che si complimentava per il brano. “Non si era offeso, anzi”, disse Faber. A quella lettera il boss aveva allegato un libro di poesie scritte da lui. “Alcune erano davvero pregevoli”, disse De André. Faber gli rispose e lo ringraziò. Cutolo gli scrisse nuovamente, ma De André smise di rispondere: “Un carteggio con Cutolo non mi sembra il massimo. Per finire in manette basta assai meno“.
Don Raffaè di Fabrizio De André si ispirava dunque a Raffaele Cutolo, ma non era affatto un omaggio e tanto meno un encomio.
Non vi è venuto mai il dubbio che somigliasse alla analoga ‘O ccafè, canzone di Modugno e Pazzaglia, ispirata dalla vicenda Pisciotta?