Decisamente è il caso di tornare su una questione sulla quale alcuni italiani nutrono ancora dubbi: bisogna conservare gli scontrini della Lotteria in vista delle prime estrazioni e per la riscossione dei premi e poi per quelle a seguire? La nuova campagna organizzata in particolare dall’Agenzia delle Dogane e dai Monopoli è partita lo scorso 1 febbraio e ha già riscosso un discreto successo in termini di partecipanti: sono in molti ad ambire alla vincita proprio dei premi in palio previsti dal prossimo 11 marzo. Per questo motivo è il caso di precisare ancora una volta cosa sia necessario fare e cosa no.
Non bisogna conservare gli scontrini della Lotteria per riscuotere, nei casi più fortunati appunto, i premi che verranno estratti a partire da marzo prossimo. Va però precisato che, nel caso si abbia la buona sorte di rientrare tra i vincitori, andrà presentata una specifica documentazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli. In particolar modo, dovranno essere esibite quelle prove che attestino come la spesa sia avvenuta attraverso strumenti di pagamento elettronici. Possono fare al caso, ad esempio, gli estratti del conto corrente e comunque documenti analoghi che dimostrino come la transazione non sia avvenuta con contanti o altri metodi che non siano propriamente digitali e comunque supportati dall’iniziativa della Lotteria.
In pratica lo scontrino, da solo, non è sufficiente a dimostrare che il pagamento sia avvenuto in modalità cashless. Proprio per questo motivo, mantenere in un cassetto tutte le ricevute di cassa generate a seguito degli acquisti è uno sforzo completamente inutile e superfluo. Per riscuotere i premi, oltre alla presentazione della documentazione riportata, andranno considerati dei tempi ben precisi. Nessuna cifra assegnata a qualche vincitore distratto potrà essere reclamata trascorsi 90 giorni dalla relativa estrazione. I controlli dovranno dunque essere effettuati entro circa tre mesi, senza alcuna eccezione. In caso contrario, ogni diritto sulla riscossione decadrà.