Nell’ultima lettera di Erriquez della Bandabardò c’è tutto l’affetto di un artista ispirato e di un uomo appassionato, amante della vita e della musica e soprattutto innamorato della sua donna. Nella giornata di ieri, 14 febbraio, l’Italia intera si è stretta nel cordoglio per la morte inaspettata di Enrico Greppi, spentosi a 60 anni nella sua abitazione di Fiesole.
La malattia
Dalle notizie sulla morte, confermate dal suo manager Francesco Barbaro che lo affiancava sin dagli esordi dei primi anni ’90, è emerso che il cantautore lottava da tempo contro un brutto male che grazie alla sua energia e alla sua vitalità aveva tenuto nascosto all’attenzione mediatica.
“Guerriero generoso e poeta”, queste le parole usate dalla famiglia per ricordare il frontman della Bandabardò, una delle band più influenti della scena combat folk italiana a partire dal 1993, presenza quasi costante al grande concerto del 1° maggio di Roma e firma autorevole del brano Se Mi Rilasso Collasso.
Enrico Greppi univa alla passione per la musica l’impegno sociale, ed è scolpito nella memoria il grande concerto per i primi 25 anni della band al Nelson Mandela Forum insieme ai colleghi Modena City Ramblers, Max Gazzè e Carmen Consoli, compreso Piero Pelù. Nella sua formazione, Erriquez aveva come punti di riferimento i Pink Floyd e Fabrizio De André, senza tralasciare i Jethro Tull.
La lettera di Erriquez della Bandabardò
Aveva fondato la Bandabardò nel 1993 dopo aver incontrato Finaz, e il nome del progetto nacque in onore della bellezza di Brigitte Bardot. Ecco, l’amore per la bellezza, per la musica e per l’arte tutta, ma soprattutto per le persone è ben presente nell’ultima lettera di Erriquez della Bandabardò, una sorta di risultante della vita di un uomo giunto all’ora delle riflessioni e degli ultimi bilanci, grato a sua moglie e ai suoi compagni d’avventura e soprattutto fiero di se stesso:
“Ogni storia ha una sua vita e ogni vita ha mille storie.
La mia vita è stata musica che accade, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia.
Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un’avventura.
Finalmente, dopo tanto inutile errare, ho trovato la donna perfetta e l’ho sposata, rendendola mia per sempre, la mia compagna di vita, di viaggio e di sogni, la mia migliore amica, la mia donna, mia moglie Silvia a cui devo tanto, a cui devo tutto.
Sono padre felice di un figlio strepitoso, il migliore che si possa desiderare, con il sorriso più bello del mondo. Rocco.
Ho goduto abbestia con i migliori compagni potessi avere, la mia Banda del cuore, la nostra creatura meravigliosa dai mille colori.
In questo grande girotondo saluto e ringrazio tutti quelli che mi hanno amato e tutti quelli che ho amato, i nomi sono tanti, voi sapete chi
Un abbraccio che circonda!
Aloha”