Ci sono alcune indicazioni che, al momento, rendono concreto il rischio zona arancione in Campania. I dati relativi all’ultima settimana di gennaio non hanno sortito modifiche, in merito all’area in cui viene collocata la regione, ma dopo le notizie condivise ad inizio 2021, non è da escludere che la situazione possa cambiare in peggio nel coro delle prossime settimane. Come stanno le cose attualmente? Due, a mio modo di vedere, i trend sui quali concentrarsi affinché si possa mettere a fuoco il momento vissuto in regione.
Perché c’è il rischio zona arancione in Campania entro febbraio
Per quale motivo, stamane, parliamo senza troppi giri di parole di un serio rischio zona arancione in Campania entro febbraio 2021? Da un lato, l’aumento del numero dei contagi è otto gli occhi di tutti. La coda delle interazioni natalizie, come sempre, si fa vedere ad un mese di distanza circa da un inevitabile aumento degli incontri tra persone sotto lo stesso tetto. Se da un lato la riapertura delle scuole con infanzia e prime classi delle Elementari non aveva fatto registrare sconvolgimenti per la curva, probabilmente lo stesso non si può dire per i più grandi.
La didattica in presenza per le Superiori, l’aumento del numero delle persone sui mezzi di trasporto pubblici. Tutti fattori che stanno sicuramente contribuendo ad aumentare il numero di casi. Detto questo, se da un lato la regione non si è mossa dalla zona gialla dopo l’analisi dell’ultimo fine settimana, va anche aggiunto che la regione in questione sia passata da rischio basso a moderato. Un campanello d’allarme che, a conti fatti, conferma quanto detto in precedenza.
Se da un lato la pressione ospedaliera è ancora accettabile, allo stesso tempo gli elementi trapelati questo lunedì, mi inducono a parlare di serio rischio zona arancione in Campania, almeno stando alle informazioni disponibili fino a questo momento. Tutti sono invitati a fare di più per contenere il virus.