Innuendo dei Queen, intesa come title-track, è assolutamente da intendersi come la Bohemian Rhapsody degli anni ’90. Una perfetta suite che coniuga rock, atmosfere iberiche, liriche d’altri tempi e oscurità: questo è il messaggio più forte lanciato da Freddie Mercury prima della morte.
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- 09/13/2011 (Publication Date) - Universal Music (Publisher)
Innuendo dei Queen è anche l’album di I’m Going Slightly Mad, Headlong e della testamentaria The Show Must Go On. Quando la band si ritrova in studio per registrare la quattordicesima fatica, i mass media ancora non sanno che Freddie ha un male che lo divora sebbene le speculazioni sull’argomento siano già soffocanti.
Lo stadio dell’AIDS di Freddie è avanzato, ma le forze per portare a termine il disco sono ancora presenti. Mercury, infatti, mentre il disco è in corso d’opera individua Steve Howe degli Yes vicino ai Mountain Studios e invita il chitarrista ad entrare per una jam session. Per puro scherzo i Queen chiedono a Howe di suonare un pezzo di flamenco nello stile di Paco De Lucia. In questo modo nasce l’interludio spagnoleggiante di Innuendo.
Rock, esotico e trascendenza: Freddie confessa a Robert Plant dei Led Zeppelin di aver scritto il testo di Innuendo su ispirazione di Kashmir, un classico che ancora oggi fa rima con rivoluzione. Lo scenario del disco è, a tratti, un futuro distopico in cui titolo e title-track, senza escludere il video ufficiale, mostrano un mondo allo sfascio osservato da un pubblico di bambole in un cinema, una chiara citazione di 1984 di George Orwell.
C’è, poi, quel teatro dell’assurdo messo in piedi con I’m Going Slightly Mad in cui Freddie Mercury spurga le sue paure, la sua consapevolezza di una morte che lo attende mostrando la sua parte più cabarettista e autoironica, su una base tanto cupa da ricordare il post punk.
Innuendo dei Queen è l’acceleratore premuto a tavoletta chiudere, in corsa contro il tempo, un cerchio perfetto.