Morgan pubblica Ano e lo fa a sorpresa dopo un annuncio pubblicato nelle ultime ore sui social. Marco Castoldi ha snocciolato una mossa astuta di engagement sul suo profilo Instagram chiedendo ai suoi follower di arrivare ad almeno 400 “lo voglio” tra i commenti. La promessa era il lancio del nuovo inedito. Aspettative superate, promessa mantenuta.
Morgan pubblica Ano
Ano è veramente ciò che Morgan ha precisato nell’annuncio: acida, disarticolata, “totalmente impensabile”. Il risultato somiglia a un pastiche anche se tale non è visto che il compositore milanese non ha bisogno di attingere dai suoi illustri predecessori. Se lo fa, lo fa come gesto di riverenza. Per esempio in molti hanno notato che le parti di pianoforte hanno un che di mozartiano, e Wolfgang Amadeus oggi non può confermarlo se non attraverso i suoi appassionati.
Si parte con una sintesi vocale che ripete in sequenza parole che terminano con la desinenza –ano (ecco spiegato il titolo) per poi farsi inghiottire dalla musica. Ora una fuga di note che si rincorrono in velocità, ora un synth e, sul finale, uno schianto pop che guarda verso gli anni ’80.
Un vasto assortimento di generi
Il brano è accompagnato da un video in cui semplicemente vengono mostrate le parole del testo secondo fantasie colorate su sfondo nero, e in alcuni tratti sembra di vedere l’artwork di Autobahn dei Kraftwerk.
Psichedelia, barocco, synth pop, industrial, darkwave, elettro pop, tutto viene mescolato insieme per diventare un tunnel di suoni e parole apparentemente buttati dentro a caso, ma nel perfetto ordine della lode a se stesso. Morgan pubblica Ano e porta al grande pubblico dei social un’altra parte della sua esperienza: le parole vengono downgradate a mero elemento fonico, e probabilmente questa è la lezione che i Depeche Mode hanno impartito in Enjoy The Silence: “Feelings are intense, words are trivial”.