Un forte grido si è levato prodotto da una gioia corale dei suoi abitanti e di quanti l’amano: Procida Capitale italiana della Cultura 2022.
La piccola e bella isola del golfo partenopeo è stata proclamata vincitrice da una giuria presieduta dal professor Stefano Baia Curioni, dopo l’esame dei 10 progetti presentati dalle città che si sono candidate (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania Lago Maggiore e Volterra). La designazione si è svolta alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Con uno slogan ed un progetto efficacissimi “Procida, la Cultura non Isola”, ha conquistato il podio l’Isola di Arturo, così anche conosciuta per il bel romanzo di Elsa Morante, che le valse il premio Strega nel 1957. Con il marito Alberto Moravia, la scrittrice trascorreva le vacanze a Procida, nell’Albergo Eldorado, in questo lembo di terra dai colori accesi e dagli scorci paesaggistici di assoluta bellezza. E’ un borgo che conserva una sua naturale e quieta fisionomia paesaggistica, che nel tempo ha preservato con tenacia e determinazione così come ne ha portato avanti anche la candidatura con il suo comitato promotore. E’ il progetto che ne restituisce tutta la dimensione poetica espressa con il nostro Massimo Troisi nel suo film “Il Postino”.
Con questa motivazione, infatti, Procida ha sbaragliato tutte le città concorrenti : “Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono“.
“E’ la prima volta che scegliamo un borgo non solo per la sua bellezza, abbiamo premiato la qualità del progetto – ha commentato il ministro Franceschini – è un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione della capitale italiana della cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, per la ripresa e la rinascita. Il prossimo anno saremo tornati alla normalità e la cultura e il turismo torneranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pandemia”.
“Procida può essere considerata una metafora di tanti luoghi – ha dichiarato il sindaco dell’isola , Raimondo Ambrosino – di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio del loro territorio, come è successo anche a tutti noi. Con questo riconoscimento vogliamo costruire un riscatto importante per le nostre terre. Facciamo i complimenti a tutte le altre città – ha continuato il sindaco – e siamo convinti che la cultura, per noi e per loro, possa diventare uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio. Vi ringraziamo per questa enorme opportunità storica per un piccolo Comune, per una piccola isola che senz’altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia per questa scelta”.
Procida prenderà il testimone da Parma che, a causa della pandemia, conserverà il titolo un anno in più del previsto.
“La Cultura non Isola” è stato uno slogan lungimirante ed è diventato un tema fortemente popolare sentito non solo dalla nostra comunità – ha spiegato Agostino Riitano, direttore della Candidatura e già project manager di Matera 2019 – ma dai tanti che hanno fatto crescere e accompagnato la nostra candidatura”. Creatività, condivisione, cooperazione e alta capacità di progettazione questi gli ingredienti vincenti del modello presentato per la candidatura. Si legge sul sito: “Procida immagina è il percorso che ha condotto l’isola alla candidatura, un processo di co-creazione condiviso con i cittadini procioni”.
La candidatura è stata sostenuta da un coro unanime di artisti, di protagonisti della cultura, da tanta gente comune che ne ha condiviso il valore e la forte rilevanza simbolica in questo lungo e difficile momento di distanziamento fisico e sociale. E la vittoria di Procida è come una sorta di rinascita per tutti.
Il nome del dossier presentato da Procida – ha continuato Riitano – spiega perché “la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”. Esempio di buone pratiche: “è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità di un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Procida è l’isola che non isola – è scritto nel progetto – laboratorio culturale di felicità sociale“.
Per il prossimo anno – si legge sul sito procida 2022.com – sono in programma 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Cinque le sezioni previste: Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida innova, Procida impara.
Insomma è una bellissima soddisfazione non solo per i campani ma per l’Italia intera ma anche una grande responsabilità a cui saremo tutti chiamati.