Enrico Ruggeri non è fascista, e lo dice lui stesso. Sì, perché il cantautore milanese era finito nel polverone circa una settimana fa dopo aver lanciato un’invettiva contro il Governo per protestare contro le restrizioni anti Covid. Un’occasione, l’ennesima, in cui è stato additato come fascista da molti detrattori.
Oggi, confortato dall’uscita del nuovo singolo L’America dedicato a Chico Forti, è stato ascoltato da Rolling Stone e ha spento i rumors su una sua presunta appartenenza politica. Il suo discorso fa focus sulle grandi divisioni che sui social si sono alimentate fino a degenerare in vere e proprie tifoserie – così le chiama lui – in cui spesso si invertono i ruoli.
Enrico Ruggeri non è fascista
Sulle accuse di fascismo, inoltre, Enrico Ruggeri si dice perplesso. Prima di rispondere fa notare che oggi la libertà viene rivendicata dalla destra, non certo nota alla storia per la sua natura libertaria, mentre da sinistra arrivano le opinioni favorevoli all’impiego delle mascherine. “Si è creato un cortocircuito”, dice il cantautore mentre cerca di definire il pensiero politico di oggi.
Definisce “assurdo”, poi, il fatto che lo si accusi di essere fascista, realtà nella quale fa capire di non riconoscersi. “Puoi darmi dell’anarchico”, risponde, e nel contesto ammette di non sapere nulla di virologia.
Il passato punk
A quel punto il giornalista lo incalza e fa un passo a ritroso per ritrovare il passato di Ruggeri: “Non è che in fondo sei rimasto un punk?”. Ruggeri annuisce e aggiunge di essere addirittura più arrabbiato di quando aveva 18 anni. Più punk di prima, dunque, quando cantava Che Bello Il Lavaggio Del Cervello.
Non manca una considerazione negativa dei social in cui molti suoi colleghi non si espongono per evitare la gogna che a volte lui stesso subisce, e proprio in risposta alle polemiche arriva la sua rivelazione: Enrico Ruggeri non è fascista, ma a detta sua è solo più punk del solito.