Il Caos Dopo di Te, arrivata l’11 dicembre scorso su Netflix, è diventata una delle miniserie tra le più discusse e apprezzate del 2020. Ben lontana dai primati di visualizzazioni de La Regina degli Scacchi o dal clamore mediatico del fenomeno del momento Bridgerton, l’adattamento dell’omonimo romanzo di Carlos Montero ha comunque messo d’accordo molti sul fatto di essere un buon thriller dall’estetica affascinante e dai temi moderni.
Per Carlos Montero si tratta di un’ulteriore consacrazione dopo il successo di Elite, caposaldo delle serie Netflix dal 2018, qui anche regista dell’intera miniserie oltre che creatore, produttore esecutivo e sceneggiatore. Montero era alla ricerca di un nuovo progetto dopo Elite, che spera di poter rinnovare ancora per molte stagioni, e Netflix voleva lavorare con lui su un’altra proposta: l’incontro è arrivato sull’idea di adattare il romanzo del 2016 dal titolo originale El Desorden Que Dejas (non disponibile in italiano).
Parlando a hipertextual.com, Carlos Montero ha raccontato la genesi di questo progetto entrato subito nella top10 dei titoli più visti in Spagna ma anche in Italia. Realizzato col produttore di Elite Paco Ramos, è una creatura di Montero da ogni punto di vista, dalla scrittura alla regia, ma l’idea iniziale era quella di realizzare un film. L’interesse di Netflix ha poi fatto propendere verso la scelta del format di miniserie.
Quando ho scritto il romanzo, l’ho passato al produttore Paco Ramos, con cui avevo già lavorato, e abbiamo pensato di fare il film. Ma, proprio in quel momento, Netflix è entrato nelle nostre vite come un uragano e ci ha sconvolti in meglio: Paco ha finito per lavorare lì, in Messico, e abbiamo deciso che, invece di un film, perché non fare una serie?
Il fatto di avere a disposizione 8 episodi ha permesso a Montero di “bilanciare” l’elemento thriller – che nel libro si palesa in modo più evidente verso il finale con una successione di colpi di scena – sviluppandolo lungo tutta la miniserie. Il risultato è che nell’adattamento de Il Caos Dopo di Te ha potuto approfondire alcuni aspetti non presenti nel libro, come le vicende della professoressa deceduta Veruca che nel romanzo hanno meno peso rispetto a quelle della protagonista Raquel.
Sono più contento della serie che del romanzo. Il romanzo mi piace e mi ha regalato molte gioie, ovviamente, e penso che sia un ottimo seme per la serie. Sento di non aver dovuto sacrificare delle cose. Se fosse stato un film sì, avrei dovuto condensare tutto, quattrocento pagine, in un’ora e mezza. Ma ho avuto otto ore per farlo e non c’è nessun capitolo che manchi.
A dare forma all’intera storia de Il Caos Dopo di Te è un concetto di base, il vuoto lasciato dall’assenza di una persona, che Montero spiega con un paragone molto forte col lutto.
L’idea della morte, o l’idea di assenza in questo caso, le metto a paragone: l’assenza di una persona cara come la morte di una persona cara. Penso che sia un dolore molto simile, un dolore devastante. Come indicano il titolo del romanzo e della serie, ti lascia completamente incasinato e ci vuole molto per superarlo. Penso che superare un’assenza sia il lavoro più titanico che ci aspetta quando si verifica una disgrazia del genere e si perde qualcuno. Ti distrugge, pensi che non potrai rialzarti.
Un concetto esplorato nella serie dall’inizio alla fine (qui la nostra recensione). Essendo l’adattamento di un unico libro, Il Caos Dopo di Te non avrà una seconda stagione e d’altronde le parole del suo creatore, che si dice soddisfatto della miniserie ancor più che del romanzo, chiudono definitivamente le porte all’ipotesi di un sequel.
- Montero, Carlos (Author)