Fanno discutere le ultime notizie che arrivano oggi 4 gennaio dal Regno Unito, a proposito dell’estradizione ad Assange che è stata negata proprio in queste ore. Una svolta positiva per il cofondatore di WikiLeaks, in riferimento alla sua situazione giudiziaria, considerando il fatto che in tanti negli ultimi tempi avevano dato per scontata questa “concessione”, con relativo ritorno negli Stati Uniti. Dunque, dopo i famosi incontri degli anni passati, come quello di cui vi abbiamo parlato a suo tempo con Lady Gaga, un altro tassello da aggiungere a questa vicenda.
Cosa sappiamo sull’estradizione ad Assange appena negata
Alcuni dettagli importanti relativi all’estradizione ad Assange appena negata ci arrivano direttamente da Repubblica. La decisione è del giudice Vanessa Baraitser della Central Criminal Court di Londra, che ritiene potenzialmente fatale il ritorno dell’uomo negli Stati Uniti. Lo stesso fondatore di WikiLeaks, infatti, si ritiene possa essere un soggetto a rischio suicidio. Tutto nasce dai presunti disturbi mentali di cui soffrirebbe a causa della sua lunga reclusione. Non tutti sanno che il periodo sia iniziato in realtà nel 2012. Non l’anno scorso.
Perché la mancata estradizione ad Assange rappresenta una buona notizia per quest’ultimo? Negli Stati Uniti, l’uomo rischierebbe di essere accusato di spionaggio informatico e pirateria informatica. Considerando le leggi attuali, Assange negli USA rischierebbe una condanna a 175 anni. Secondo alcuni esperti, si tratterebbe del colpo definitivo per la sua salute mentale. I risvolti potenzialmente positivi per lui non finiscono qui, in quanto diverse fonti ritengono che potrebbe essere addirittura liberato su cauzione nel giro di 48 ore.
Tuttavia, il verdetto definitivo dovrebbe arrivare entro il 2022. Niente estradizione ad Assange e niente carcere duro per lui, dunque, ma l’epilogo di questa vicenda a quanto pare è ancora molto lontano. Vi terremo aggiornati appena ci saranno ulteriori informazioni in merito, dopo il colpo di scena di oggi.