Festeggiare Capodanno a casa, per giunta senza ospiti, almeno per quest’anno è un obbligo, ma non è detto che ci si debba intristire davanti alla tv, che peraltro almeno stavolta ci grazierà risparmiandoci i soliti concertoni in piazza con gli stessi artisti che si ripresentano ciclicamente ad ogni 31 dicembre.
Non mancano però le alternative per un Capodanno a casa che sia comunque all’insegna del pop, della leggerezza e del glamour, per non rinunciare del tutto all’idea di festeggiare l’addio a quest’anno terribile.
Ecco alcuni titoli che si possono trovare sulle piattaforme streaming più diffuse e che possono essere un buon diversivo per il Capodanno a casa in questo 2020 quasi tutto in lockdown.
Coldplay: A Head Full of Dreams
Disponibile su Amazon Prime Video, il documentario A Head Full Of Dreams racconta i venti anni di carriera dei Coldplay, dalle ambizioni studentesche al successo mondiale. Diretto da Mat Whitecross, è la straordinaria storia di quattro amici che al college coltivano il sogno di far risuonare la loro musica nelle arene di tutto il mondo: il filo conduttore di tutto è l’amicizia tra i componenti della band e il fatto che Whitecross abbia registrato con la sua telecamera i momenti più privati e personali di questa avventura umana e professionale. Collaboratore di lunga data dei Coldplay sin dalla loro formazione, infatti, è stato il regista di diversi videoclip e ha firmato un biopic pieno di immagini d’archivio ma anche momenti esaltanti dai concerti dell’A Head Full Of Dreams Tour.
Homecoming
Il film-evento prodotto da Beyoncé per Netflix e relativo alla sua spettacolare performance al Coachella 2018 è una celebrazione di tutto il suo potere come donna, artista, icona di stile, imprenditrice, attivista per i diritti degli afroamericani. Un lungo racconto del dietro le quinte della preparazione del Festival accompagna e si alterna alle immagini dei due concerti tenuti a Indio, cui hanno partecipato per una reunion anche le Destiny’s Child. C’è tutta la fatica fisica e mentale di Beyoncé nel rientrare nei suoi abiti di scena dopo aver partorito due gemelli (proprio per il parto aveva rimandato il Coachella di un anno), il suo impegno maniacale nella cura di ogni dettaglio, l’incredibile macchina produttiva che realizza i suoi show, la sua famiglia che la sostiene con orgoglio. Ma soprattutto c’è lei, magnetica in ogni occasione, professionista instancabile e artista visionaria entrata nel pantheon dei giganti della musica mondiale.
Gaga: Five Foot Two
Il documentario del 2017, diretto da Chris Moukarbel, è una finestra aperta sul mondo di Lady Gaga in un modo che appare molto sincero e diretto. Le telecamere di Netflix hanno ripreso i mesi di preparazione dello show della Germanotta al Super Bowl di quell’anno, entrando nelle sale prove, tra i costumi, nel retropalco, ma anche raccontando la lavorazione dell’album Joanne, il più intimo e personale per Gaga. Immagini che ripercorrono circa un anno della sua vita molto intenso, seguito alla separazione dal fidanzato storico Taylor Kinney e segnato dall’acuirsi della fibromialgia di cui la cantante soffre. Ci sono le parole di Gaga su Madonna e la loro storica rivalità, le immagini della popstar con la nonna siciliana che ascolta in anteprima i pezzi dell’abum, il backstage dell’HalfTime Show che l’ha consacrata di fronte ad oltre 100 milioni di telespettatori. Un ottimo documentario per chi ama Gaga ma anche per chi non la conosce abbastanza.
Excuse Me, I Love You
Appena arrivato su Netflix, il documentario sul più recente tour mondiale di Ariana Grande – lo Sweetener World Tour da un centinaio di date – è sostanzialmente un film del suo concerto di Londra, arricchito da alcuni passaggi dietro le quinte durante lo show, della preparazione dell’evento nei giorni precedenti al debutto, della vita da tour della popstar più prolifica degli ultimi anni (3 album dal 2018 al 2020). Non aggiunge molto alla personalità della Grande, non va a fondo nella sua vita, ma è un buon prodotto di marketing che alimenta la sua immagine di lolita dall’immagine perfetta e dal linguaggio frugale, dall’estensione vocale che ne fa un soprano leggero e dall’impegno politico che la fa esultare per l’impeachment a Trump (uno dei momenti genuinamente esilaranti dello show).
We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000
Sulla nuova IWONDERFULL, il servizio streaming video on Demand di I Wonder Pictures che è stato appena lanciato in Italia, arriva proprio giovedì 31 dicembre, a partire dalle 22:00, in prima visione assoluta We Are The Thousand – L’incredibile storia di Rockin’1000. Si tratta del documentario di Anita Rivaroli che racconta l’incredibile avventura della più grande Rock Band mai messa assieme, composta da 1000 elementi, un’iniziativa nata per convincere i Foo Fighters a venire in concerto a Cesena. Molti ricorderanno quell’evento grandioso e nato dal basso: il 26 luglio 2015 all’Ippodromo di Cesena si riunirono centinaia di chitarristi, batteristi, bassisti e cantanti provenienti da ogni parte d’Italia per suonare Learn to Fly dei Foo Fighters, un’unica canzone eseguita all’unisono, con lo scopo di attirare l’attenzione di Dave Grohl e soci perché portassero a Cesena per una tappa del tour italiano. Obbiettivo raggiunto grazie alla straordinaria potenza delle immagini di quel concerto, che ha dato inizio ad una realtà oggi conosciuta a livello globale e capace di organizzare concerti in varie parti del mondo.