In Briciole di Reverendo feat. J-Ax c’è il sigillo di un’antica amicizia. Dobbiamo prestare massima attenzione ai vocaboli, però, perché tutto ciò che è “antico” nel testo di questo singolo potrebbe essere foriero di ricordi funesti. Per fortuna non si può dire altrettanto sul rapporto tra i due artisti.
Il loro sodalizio, infatti, è nato nel 2002 con quella settima traccia di Domani Smetto, album rivelazione degli Articolo 31. In Gente Che Spera c’era proprio quel Reverendo, voce autorevole della crew Pooglia Tribe che negli anni ha collaborato con nomi eccellenti della scena italiana, dai Club Dog a Clementino.
A questo giro Reverendo, dopo 7 anni di silenzio, ha ripreso in mano il suo tempo e il suo spazio con una novità del tutto inedita. Oggi 4 dicembre 2020 esce Uno, nuova dimora musicale del cantautore che ha scelto di mettere da parte le sonorità tipicamente hip hop e raggamuffin per concedersi un po’ di sano sound acustico e naturale. Non smette di considerarsi un artista del mediterranean hard soul, ma Uno è il disco della maturità conquistata.
Briciole di Reverendo feat. J-Ax è un brano pop rock che racconta la voglia di recidere di netto la corda soffocante che ci lega al passato. Il cantautore pugliese interviene con il cantato mentre J-Ax prende in consegna una strofa in cui rappa nel suo tipico stile e con il suo inconfondibile carisma.
Un messaggio che passa anche per il videoclip firmato da Fabio Colonna: strade desolate, spiagge deserte, bottiglie vuote abbandonate sulla sabbia e un continuo ricorso alla solitudine, una prigione che ci tormenterà finché continueremo a farci divorare dai rimorsi. Il messaggio si declina anche sul piano materiale: “Non era meglio prima neanche per i dischi, i miei miti o sono morti o sono vecchi”, flowa J-Ax con il suo registro sempre tagliente.
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- Irma Rec (Publisher)
Briciole di Reverendo feat. J-Ax – Testo
Lungo la strada vuota io, in compagnia del vento
Antiche voci sento, antico è lo sgomento
Qui dove ieri c’eri tu c’è soltanto il vuoto e noi
Eravamo due puntini neri su di un foglio, su di un foglioTutte le fortezze che, hai costruito dentro te
Le tue tazzine di caffè, che non hai mai bevuto
Con chi non hai conosciuto mai
uno straniero questo sei
Si potesse andare indietro, giuro che non tornerei, giuro che non tornereiLe depressioni giovanili erano proprio un lusso, da adulto devi controllarti nonostante tutto
Per chi da te dipende che se hai dei dubbi da perdente, prima lo penserà tuo figlio e poi pure la gente
Devi essere uomo avere rimpianti e roba da vivi
Che se ti mancano i mezzi devi inventarli come da Vinci
La parola d’ordine è resisti anche se il mondo fuori è allucinante
E la finestra sembra un quadro di Kandinskj
Non era meglio prima neanche per i dischi, i miei miti o sono morti o sono vecchi, ricchi che si fanno il liftingVecchi ricordi, briciole, di un mondo che non tornerà
E meno male sai perché, in questa nuova civiltà
Vorrei tanto veramente si iniziasse a dire che
Quel che c’era ieri in fondo poi non era ‘sto granché