Quello che sembrava essere destinato ad un vero e proprio flop ha stupito tutti con un successo inaspettato, questo è quello che è successo con Il Collegio, il docureality di Rai2 che non solo ha saputo conquistare il pubblico e spaccare in due l’opinione pubblica, ma lo ha fatto sempre meglio, edizione dopo edizione. Anche la quinta, attualmente in onda il martedì su Rai2, sta segnando record di ascolti settimana dopo settimana, ma come è possibile che l’umiliazione di adolescenti pronti a farsi rinchiudere in un Collegio subendo regole (e taglio di capelli), sia diventata un format di successo?
Il primo grande successo de Il Collegio è quello di aver colpito il pubblico in modo trasversale diventando un fenomeno di costume tra i giovanissimi e per i genitori un modo per avvicinarsi ai propri figli e confrontarsi su alcuni temi. Il docu-reality (tratto dal format «You’ll Teach Them») continua a lasciarci senza parole così come i concorrenti scelti che a primo impatto ci fanno cadere in una sorta di sconforto antropologico e sfiducia nel futuro per via della loro loro poca dimestichezza con nozioni di cultura generale ma anche per il loro modo di essere egoisti, ossessionati dai vestiti e dalle mode ma anche dalla tecnologia da cui devono prescindere.
Dall’altro lato, però, Il Collegio non mostra solo l’umiliazione degli adolescenti in “gioco” ma anche le loro fragilità e i loro sentimenti a volte approfittando dei compiti in classe, altre volte perché la nostalgia di casa è tanta da esplodere alla fine. Il lato ‘people show’ ammorbidisce il pubblico che proprio come una madre con i propri figli, dimentica per un attimo un brutto voto o un due in condotta, per abbracciare stretto a sé il proprio figlio.
A poco importa quale sia la base del format di Rai2, quello che è certo è che l’esperimento de Il Collegio è riuscito e la conferma arriva edizione dopo edizione alla luce del fatto che anche se i ragazzi continuano a cambiare, la costruzione narrativa riserva sempre piacevoli sorprese al fruitore che si lascia irretire dal paradosso dell’ignoranza che sa diventare divertente. Se tanto mi da tanto e i risultati sono comunque evidenti, non possiamo che augurare lunga vita al docureality di Rai2 sperando che con il cambiare delle epoche e dei ragazzi, alla fine Il Collegio trovi una nuova dimensione in cui l’umiliazione di poveri ragazzi un po’ ignoranti e cresciuti con il mito del successo senza sostanza, cessi di esistere. Utopia?