Gli hacker hanno preso di mira AstraZeneca, l’azienda globale biofarmaceutica di origini svedese-britanniche attiva nella ricerca scientifica, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci con obbligo di prescrizione medica. Come riportato da ‘reuters.com‘, l’offensiva sarebbe questa volta partita da alcuni pirati informatici nord-coreani, che avrebbero agito col chiaro intento di estorcere dati sensibili sui pazienti e la ricerca sul vaccino anti-Covid. Per l’occasione, gli hacker hanno finto di essere professionisti in cerca di alcune figure da aggiungere al proprio staff, inviando così documenti mendaci circa la posizione proposta che in realtà contenevano malware. Una volta avuto accesso ai PC dei dipendenti AstraZeneca, gli hacker hanno impiegato poco tempo a reperire il materiale che stavano cercando.
I ricercatori di sicurezza informatica che si stanno occupando della questione sono risaliti ad elementi, modi e procedure di hackeraggio che sono soliti utilizzare in Corea del Nord. In ogni caso, non ci sono prove schiaccianti a carico dei coreani, il cui Governo nega categoricamente qualsiasi legame con il misfatto. Le vittime preferite dei pirati informatici sono molto cambiate nell’ultimo periodo, con lo sfociare della pandemia da Coronavirus: prima venivano presi di mira molto facilmente le istituzioni e le varie organizzazioni esecutive, mentre adesso ci finiscono di mezzo le strutture ospedaliere, i centri di ricerca e le case farmaceutiche, proprio per poter mettere le mani sui dati sensibili circa i vaccini.
La Corea del Nord non è l’unica indiziata, visto che sotto i riflettori sono finite anche Russia, Cina e Iran. Mancano chiaramente le prove, ed ogni Paese nega un proprio coinvolgimento nella vicenda. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni, e se verrà fatta ulteriore luce sulla questione. Se avete qualche domanda da darci il box dei commenti in basso è a vostra disposizione: vi risponderemo nel più breve tempo possibile.