Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo la scorsa estate. La seconda gravidanza della Duchessa di Sussex non era stata annunciata pubblicamente prima dell’interruzione, ma ora l’ex attrice ha voluto raccontare in prima persona quella perdita che ha faticosamente elaborato durante questi mesi difficili.
Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo a luglio, ma solo ora ha deciso di raccontare quell’esperienza in un articolo molto emozionante apparso sul New York Times. L’ex attrice di Suits, moglie del principe Harry d’Inghilterra dal 2018, ha ricordato il momento in cui ha capito che stava per abortire. A starle vicino, il marito Harry, con cui si è rifugiata in California dopo aver rinunciato allo status di membri senior della famiglia reale inglese.
Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo mentre cambiava il pannolino al figlio di un anno, Archie: l’ex attrice ha sentito un “crampo acuto” che l’ha fatta “cadere a terra con lui tra le braccia“. La principessa ha così intuito cosa sarebbe successo: “Sapevo, mentre stringevo il mio primogenito, che stavo perdendo il secondo“, ha scritto nel suo intervento sul NYT.
Ore dopo, giacevo in un letto d’ospedale, tenendo la mano di mio marito. Ho sentito il calore del suo palmo e gli ho baciato le nocche, bagnate da entrambe le nostre lacrime. Fissando le fredde pareti bianche, i miei occhi erano vitrei. Ho provato a immaginare come saremmo guariti. (…) Seduta in un letto d’ospedale, guardando il cuore di mio marito che si spezzava mentre cercava di tenere insieme i miei pezzi in frantumi, ho capito che l’unico modo per iniziare a guarire è chiedere prima: ‘Stai bene?’.
L’esperienza ospedaliera l’ha fatta riflettere sul dolore di tante altre donne: quando Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo ha capito che avrebbe dovuto parlare di questo lutto per aiutare a scardinare lo stigma ingiustificato che questo tema porta con sé.
Perdere un figlio significa portare un dolore quasi insopportabile, vissuto da molti ma di cui parlano pochi. Nel dolore della nostra perdita, io e mio marito abbiamo scoperto che in una stanza di 100 donne, da 10 a 20 di loro avrebbero sofferto di aborto spontaneo. Eppure, nonostante la sconcertante comunanza di questo dolore, la conversazione rimane un tabù, piena di vergogna (ingiustificata) e perpetua un ciclo di lutto solitario.
Il suo intervento sul NYT si conclude con un invito a preoccuparsi della salute e del benessere degli altri, ad avere a cuore la sorte di chi ci sta accanto nonostante la pandemia ci stia costringendo ad una “vita in silos“, distanziata e solitaria.
Ci stiamo adattando a una nuova normalità in cui i volti sono nascosti da maschere, ma ci costringe a guardarci negli occhi, a volte pieni di calore, altre di lacrime. Per la prima volta, da molto tempo, come esseri umani, ci stiamo davvero vedendo. Stiamo bene? Staremo bene.
Una scelta inusuale quella del racconto così privato di Meghan Markle, per un membro della monarchia inglese. Ma non del tutto sorprendente: già in passato entrambi si sono esposti sul tema della salute mentale, con il principe Harry che ha parlato dei suoi problemi dopo la perdita della madre Diana.